In Europa manca magnesio e anche i produttori di acciaio se ne accorgono

I produttori di acciaio europei cominciano ad essere seriamente preoccupati circa la carenza di magnesio che può colpire la produzione.

Il magnesio torna a far parlare di sé.

Gli aumenti folli dei prezzi negli ultimi mesi hanno prodotto seri problemi a tutto il settore dell’alluminio, che utilizza il magnesio per produrre leghe. In realtà, la stessa cosa è avvenuta anche con il silicio e il manganese la cui produzione, come il magnesio, è concentrata in Cina.

Allarme per il settore dell’acciaio europeo

Adesso, anche il settore dell’acciaio è in allarme. Secondo New Civil Engineer, l’Europa è nel mezzo di una grave carenza di magnesio, le cui forniture disponibili potrebbero coprire soltanto i prossimi 30 giorni.

La European Steel Association ha manifestato la sua incredulità circa prezzi del magnesio, passati da circa 2.000 dollari per tonnellata a oltre 10.000 dollari, con punte nelle vicinanze dei 15.000 dollari. Anche se il magnesio viene utilizzato nella siderurgia in quantità relativamente piccole, prezzi tanto elevati e forniture tanto incerte minacciano di far chiudere la produzione.

Gli operatori siderurgici non hanno mai considerato il magnesio come un metallo critico, almeno fino ad oggi, quando hanno scoperto che, con l’esaurimento delle scorte, è un metallo fin troppo critico per l’industria europea delle leghe. Naturalmente, quando si parla di leghe, si parla soprattutto di acciaio e alluminio.

Totalmente nelle mani della Cina

L’Europa è in una posizione estremamente debole per quanto riguarda il magnesio visto che dipende dalla Cina per il 95% delle forniture. Una cifra che, lo scorso hanno, secondo Reuters, ha raggiunto 155.000 tonnellate.

Quello che sta accadendo è che i problemi energetici cinesi, dovuti alla mancanza di carbone e a restrizioni per il controllo ambientale, si riversano prepotentemente in Europa. La Cina ha chiuso 25 impianti nei principali centri di produzione di magnesio dello Shaanxi e dello Shanxi. Altri cinque stanno operando a metà della capacità. Naturalmente, ne è seguito un crollo delle esportazioni e un aumento vertiginoso dei prezzi.

Una buona notizia

C’è però una buona notizia, che accende le speranze che la situazione possa migliorare.

La scorsa settimana, Shanghai Metal Markets ha riportato che il governo si è accordato per fornire più energia ad utenti come le fonderie. Quindi, la produzione dovrebbe aumentare entro la fine dell’anno anche se ciò non significa che arriverà più metallo in Europa. Infatti, le scorte cinesi sono esaurite ed è difficile immaginare quanto metallo aggiuntivo verrà rilasciato per l’esportazione.

Tuttavia, i prezzi in Cina sembrano in allentamento da un picco di quasi 70.000 yuan a tonnellata di fine settembre agli attuali 48.000 yuan. Forse, la situazione è in miglioramento, ma è comunque eccessivo sperare in una maggiore disponibilità di magnesio prima della fine dell’anno.

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