L’esplosione della diga ucraina fa crescere i prezzi di grano e mais

L’incidente della diga si è aggiunto alle preoccupazioni sull’offerta di grano per il clima secco in parte dell’Europa e della Russia.

Le commodities agricole hanno subito conseguenze significative dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.

Per esempio, i prezzi di due materie prime alimentari di uso comune come grano e mais erano aumentati dopo l’inizio del conflitto, per poi diminuire progressivamente fino all’inizio di questa settimana quando la diga Kakhovka, sul fiume Dnipro in Ucraina, è stata colpita provocando una vasta inondazione.

Grano +2,4% e mais +1%

Secondo Fox Business, martedì 6 giugno, i prezzi del grano hanno registrato un aumento del 2,4% a 6,39 dollari per staio, mentre il mais ha visto un aumento di oltre l’1% (6 dollari per staio).

L’Ucraina è un importante esportatore di grano e mais e le inondazioni causate dall’esplosione della diga rappresentano un grave rischio per i grandi campi agricoli nelle vicinanze, oltre che per l’approvvigionamento di acqua potabile (anche in Crimea).

Inoltre, le inondazioni stanno minacciando centinaia di migliaia di residenti e la grande centrale nucleare di Zaporizhzhia. La diga era anche utilizzata per fornire acqua di raffreddamento alla centrale nucleare e non è ancora ben chiaro se il suo crollo possa influire sulla sicurezza dell’impianto.

Una parte del grano nei silos potrebbe marcire

Secondo UkrAgroConsult, l’impatto a breve termine della distruzione della diga è il danno ai silos di grano e ad altre attrezzature situate nelle sponde basse del fiume. Una parte del grano potrebbe marcire ma le quantità coinvolte non sono ancora note. Qualcuno teme che il danno a lungo termine possa essere molto drammatico.

Entrambe le parti in conflitto si danno la colpa l’una all’altra. Kiev accusa Mosca di un attacco terroristico, mentre i funzionari russi affermano di non avere colpe e che la vicenda ricorda l’incidente ai gasdotti NordStream.

Di certo, ai mercati globali non interessa chi ha ragione o chi ha torto, ma semplicemente che l’evento è potenzialmente negativo per l’offerta su scala globale di grano e mais. Perciò i prezzi sono saliti.

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