Ci sono buone notizie per lo stagno. I consumi crescono più del previsto, nonostante il contraccolpo al commercio creato dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Secondo un recente rapporto dell’International Tin Association (ITA), il consumo mondiale di stagno è stato più forte del previsto, registrando una crescita del 2,5% nel corso del 2018. In termini di volume, i consumi sono aumentati di 9.000 tonnellate rispetto all’anno precedente.
Consumi cinesi in diminuzione
In questo contesto, il consumo cinese di metallo rappresenta un pezzo importante del mercato, visto che si tratta del 45%. L’anno scorso, tuttavia, il consumo di stagno in Cina è leggermente diminuito. Mentre il mercato cinese della saldatura è influenzato dalla miniaturizzazione dell’elettronica, c’è una crescente domanda in altri settori, come quello automobilistico, industriale e medico.
Sebbene il consumo cinese sia leggermente diminuito, ciò è stato compensato da una significativa crescita del consumo di stagno in tutto il resto del mondo (+5%).
Che previsioni ci sono per il 2019?
Ma cosa si aspettano gli esperti per i prossimi mesi? Le previsioni dicono che è in arrivo una contrazione nell’uso dello stagno, anche se non di dimensioni preoccupanti (inferiore all’1%).
Inoltre, il rallentamento generale dell’economia cinese rischia di essere peggiorato dalle continue tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, anche se si spera che i due paesi possano trovare presto un accordo.
Per quanto riguarda i prezzi, nonostante un’impennata a gennaio, il prezzo dello stagno al London Metal Exchange (LME) ha registrato un andamento al ribasso per gran parte del 2018, chiudendo l’anno a 19.475 dollari per tonnellata. Ma, nei primi mesi di quest’anno, la musica sembra sia cambiata, tanto che il 26 febbraio le quotazioni hanno raggiunto i 21.900 dollari.
Attualmente (10 aprile), il contratto cash all’LME vale 20.850 dollari a tonnellata.
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