Scorte troppo basse. Se il trend prosegue, l’alluminio finirà come lo stagno

Le scorte ombra del London Metal Exchange stanno scomparendo, provocando ulteriori turbolenze sul mercato dei metalli. Il primo a risentirne potrebbe essere l’alluminio.

La borsa metalli di Londra sta attraversando un momento straordinariamente difficile.

Le quantità di metallo registrate nei suoi magazzini sparsi in tutto il mondo sono scese al di sotto di un milione di tonnellate. Non si era mai visto in questo secolo scorte di alluminio, rame, piombo, nichel, stagno e zinco così basse.

Secondo Reuters, anche le scorte ombra (metalli in magazzini adiacenti, con l’opzione di consegna all’LME) sono bassissime visto che, a fine febbraio, ammontavano a sole 256.000 tonnellate, in calo dell’88% rispetto ai 2 milioni di tonnellate di metallo ombra dell’anno precedente.

Una chiave di lettura per capire cosa sta succedendo all’LME

Una situazione del genere offre una chiave di lettura agli sconquassi di mercato che hanno scosso il London Metal Exchange nelle ultime settimane, come accaduto a marzo con la sospensione delle contrattazioni del nichel.

Va considerato che i dati circa le scorte ombra sono disponibili soltanto da febbraio 2020, allor quando l’LME le ha esplicitate, dicendo che ammontavano a 971.145 tonnellate. Esattamente un anno dopo erano salite a 2,09 milioni di tonnellate, mentre a febbraio 2022, come detto, si sono ridotte a sole 256.000 tonnellate (di cui 218.000 quelle di alluminio).

La maggior parte di tutto questo metallo è alluminio, che si sposta dai magazzini ufficiali a quelli ombra a seconda della convenienza finanziaria o dei minori costi di magazzino.

Il metallo fisico è più prezioso dei contratti

Quindi, il fatto che ci sia così poco alluminio nei magazzini ombra significa una cosa molto chiara: l’alluminio è diventato molto più prezioso come metallo fisico che come contratto finanziario. Ne sono una controprova anche i livelli dei premi che sfiorano livelli record, quasi 600 dollari in Europa e quasi 900 dollari nel Midwest (Stati Uniti).

Certamente, il fatto che i livelli dei magazzini LME siano così bassi significa che gli stock della borsa metalli fanno quello che dovrebbero fare durante i periodi di carenza di mercato. I blocchi pandemici, le interruzioni logistiche e i tagli produttivi delle fonderie europee hanno provocato una tempesta per tutti i metalli industriali, con l’aumento dei prezzi e una forte volatilità.

Il caso dello stagno

Tuttavia, è molto interessante capire quello che sta accadendo ad un altro metallo in crisi di scorte: lo stagno. Rispetto all’alluminio si tratta di un mercato minuscolo che da molti mesi sta operando con stock bassissimi.

Anche se recentemente sono state immagazzinate 2.665 tonnellate di stagno (85 di scorte ombra), ciò equivale a meno di 3 giorni di utilizzo globale. Il risultato è che il mercato è incandescente, con prezzi che hanno raggiunto livelli senza precedenti e una volatilità pazzesca. Il 19 aprile 2022 il contratto cash valeva 43.600 dollari a tonnellata ma, esattamente un anno fa, era al di sotto dei 28.000 dollari.

Se le cose non cambieranno, ci saranno altri metalli quotati all’LME che seguiranno la stessa strada dello stagno, con prezzi sempre in tensione a causa di una strutturale carenza fisica nei magazzini di borsa.

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