Bagno di sangue nel settore petrolifero. Le multinazionali sopravviveranno?

Per le multinazionali del petrolio non si può dire che “andrà tutto bene”. La pandemia ha infatti ridotto significativamente le loro speranze di sopravvivenza.

I padroni del petrolio del pianeta, le multinazionali petrolifere, se la stanno vedendo brutta.

I consumatori di tutto il mondo hanno reagito alle restrizioni conseguenti alla pandemia riducendo drasticamente la domanda di petrolio. Già prima del COVID-19, i prezzi erano crollati dopo che l’Arabia Saudita aveva cercato di stroncare i produttori statunitensi di scisto e aveva litigato con la Russia per imporre la propria politica commerciale.

Un tempesta perfetta

Tutto ciò non ha fatto altro che accelerare la tendenza a lungo termine verso un minor impiego di combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili.

Così, le compagnie petrolifere si ritrovano adesso ad affrontare una tempesta perfetta: prezzi bassi e domanda bassa, con enormi incognite per il lungo termine. Due delle maggiori aziende, Chevron ed Exxon, hanno perso 9,4 miliardi di dollari solo nel secondo trimestre.

Il crollo della domanda durante il secondo trimestre di quest’anno non ha precedenti nella storia dei mercati petroliferi moderni. La domanda assoluta è scesa a livelli che non si vedevano da quasi 20 anni. Secondo il Financial Times, un calo di questa portata non si era verificato nemmeno dopo la crisi finanziaria globale e durante la crisi petrolifera degli anni ’70.

Naturalmente, i valori azionari delle compagnie petrolifere sono a loro volta caduti in disgrazia. Una volta il settore petrolifero era il più grande dello S&P500, mentre oggi rappresenta solo il 3%.

A lungo termine le cose stanno ancora peggio

Infine, se puntiamo lo sguardo più lontano, le prospettive per il settore petrolifero sono ancora peggiori. L’intera industria dei combustibili fossili sta affrontando un declino a lungo termine, con le economie di molti paesi che si stanno muovendo verso un futuro a basse emissioni di CO2.

Un recente articolo del Financial Times evidenzia come il sistema energetico mondiale stia iniziando una colossale trasformazione, ben lontano da quelle infrastrutture che hanno caratterizzato l’era del petrolio per più di un secolo. Il mondo e si sta muovendo verso un sistema energetico reinventato, che ridurrà le emissioni di gas serra.

Questa volta (qualcuno lo aveva anche previsto), le multinazionali del petrolio, per come le conosciamo, rischiano di scomparire.

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