Anche Visa entra in guerra contro i contanti

Stiamo proprio andando verso un mondo senza contanti? Le banche riusciranno a controllare tutti i flussi finanziari privati? Ecco cosa ci aspetta…

È facile prevedere che i governi di tutto il mondo continueranno a fare tutto il possibile per scoraggiare i cittadini dall’utilizzare denaro contante.

Dopo tutto, una transazione in contanti è qualcosa di così privato che non è più accettabile da governi che vogliono controllare tutto, anche nella sfera privata dei cittadini. Le giustificazioni per una simile invasione della privacy non mancano: la guerra contro la droga, la guerra contro il crimine, la guerra contro il terrorismo, etc. etc. E quando c’è una guerra le persone rinunciano di buon grado alla libertà.

Niente di nuovo sotto il sole, a parte il fatto che, di recente, gli assertori della guerra ai contanti hanno un nuovo e potente alleato: la Visa.

Una società senza contanti

Lo scorso mese, il portavoce della famosa e onnipresente società di carte di credito ha dichiarato: “Stiamo dichiarando una guerra ai contanti“. La guerra di Visa passa attraverso incentivi (programma Cashless Challenge) ai negozianti per proibire ai clienti di pagare in contanti. Chi riesce ad incassare tutto in forma elettronica, vince un premio di 10.000 dollari. Visa lancerà presto questo programma nel Regno Unito e in altri paesi.

Ovviamente, tutte le aziende emittenti di carte di credito beneficerebbero di una società senza contanti. Dopo tutto, per ogni pagamento, incassano una commissione che, nel caso di Visa, va dal 1,5% al 4%. Al contrario, per tutti gli altri, i costi da sostenere sarebbero enormi, non solo in termini economici. Una società senza contanti significa che la banca o il governo, bloccando il conto di un cittadino, lo possono trascinare in una condizione disperata. Ma anche l’attacco di un hacker, in pochi secondi, può lasciare completamente senza soldi qualsiasi persona.

La minaccia dei tassi negativi

Una società dove i contanti sono fuorilegge, consente alle Banche Centrali di usare un arma da cui nessuno potrebbe difendersi: i tassi di interesse negativi. In un mondo senza contanti e con tassi di interesse negativi, banche e governi possono facilmente drenare qualsiasi risparmio, anche il più nascosto e inaccessibile. Niente e nessuno si potrebbe sottrarre dal pagare gli interessi negativi perché tutti i risparmi sarebbero forzosamente conservati nelle banche.

Purtroppo, nell’ultimo anno, la corsa verso un mondo senza contanti è continuata. Nelle economie dell’Unione Europea, meno del 9% del PIL è rappresentato da operazioni in contanti. In India, a novembre 2016, il governo indiano ha cancellato con un colpo di penna l’86% della moneta del paese, ritirando e annullando tutte le banconote da 500 e da 1.000 rupie.

Tuttavia, in una società orwelliana come quella che anche molti cittadini italiani sembrano invocare, ci sarebbero dei lati positivi. I prezzi degli immobili, dell’oro, dell’argento, dei pezzi d’arte e di tutti quei beni materiali che hanno un valore tangibile, salirebbero enormemente.

E, naturalmente, il divieto di contanti incoraggerebbe la crescita delle cripto-valute come il bitcoin, le uniche al di fuori dal circuito e dal controllo delle banche e dei governi.

È questo il mondo che ci sta aspettando?

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