La rivoluzione della finanza passa dalla blockchain

La tecnologia blockchain è destinata a rivoluzionare il settore finanziario, con una crescita nel trading che raggiungerà i 40 miliardi di dollari entro il 2026.

È sempre difficile orientarsi tra i nuovi sviluppi tecnologici e, tanto più, capire quali saranno le tecnologie che si affermeranno e avranno successo.

Ma quando si parla di blockchain, gli esperti non hanno dubbi sul fatto che si diffonderà a macchia d’olio.

La prima volta che fu introdotta, nel 2008, questa tecnologia è stata definita come una transazione in cui delle cripto-valute, il bitcoin per esempio, vengono registrate cronologicamente e pubblicamente. Era l’anno del crash finanziario statunitense e, da allora, il bitcoin è diventato una moneta digitale per pagare beni e servizi.

Ma è stato soltanto nel 2014 che l’interesse degli investitori si è focalizzato sulla tecnologia che stava dietro al bitcoin, la blockchain per l’appunto. Oggi, la blockchain è ormai matura per rivoluzionare il settore della finanza.

Transazioni sicure, veloci e poco costose

Secondo un recente studio della BIS Research (“Blockchain Technology in Financial Services Market: Analysis and Forecast: 2017 to 2026”), le applicazioni blockchain potrebbero portare ad un risparmio tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari nei processi di identificazione del cliente (KYC), tra i 30 e i 40 miliardi di dollari nel settore del trading finanziario e tra i 50 e i 60 miliardi di dollari sui mercati dei capitali.

La tecnologia blockchain offre un mezzo sicuro, veloce e poco costoso per effettuare transazioni online e per fare trasferimenti online di informazioni senza bisogno di verifiche di di terze parti.

Non a caso, IBM ha annunciato i suoi progetti per realizzare una tecnologia blockchain che verrà utilizzata da 7 banche europee, tra cui HSBC e Rabobank. Un progetto che costituirà uno dei primi utilizzi nel mondo reale delle istituzioni finanziarie di questa nuova tecnologia.

Per BIS Research, la tecnologia blockchain ridurrà i costi di transazione e di infrastrutture di almeno il 50% per le società finanziarie. Ciò potrebbe significare oltre 40 miliardi all’anno in meno in infrastrutture, IT, operatività e costi del personale.

Ecco perché istituzioni finanziarie e banche come Citibank, JP Morgan e Goldman Sachs sono al lavoro per controllare questa tecnologia.

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