L’ombra della guerra che incombe sul mercato del petrolio

Un conflitto tra Arabia Saudita e Iran trasformerebbe radicalmente il mercato del petrolio. Ecco tutti i risvolti di uno scenario che gli analisti giudicano sempre meno improbabile.

L’escalation della guerra di parole tra Arabia Saudita e Iran non preannuncia nulla di buono.

Dopo lo scoppio di un incendio in un oleodotto che collega il Bahrain e l’Arabia Saudita, i due alleati arabi hanno esplicitamente accusato Teheran, che ha negato qualsiasi coinvolgimento. L’incidente arriva solo pochi giorni dopo che un missile è stato lanciato dallo Yemen verso l’Arabia Saudita, per il quale i sauditi hanno accusato l’Iran.

Nel frattempo, una rete di oscuri intrighi ha avvolto il Libano, il piccolo paese in cui tutte le potenze regionali sperano di esercitare la propria influenza. All’inizio di questo mese, il primo ministro libanese Saad al-Hariri si è dimesso e si è trasferito in Arabia Saudita, incolpando Iran e Hezbollah di mettere a rischio la sua vita e la sicurezza della sua famiglia.

Il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman sta perseguendo una politica estera aggressiva, spesso sottovalutata dalla stampa occidentale

Tutti episodi che fanno parte della guerra per procura tra Iran e Arabia Saudita, un conflitto che molti temono possa degenerare. Il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, continua a gettare benzina sul fuoco, perseguendo una politica estera aggressiva, spesso sottovalutata dalla stampa occidentale. Mohammad bin Salman sembra che voglia proprio uno scontro con l’Iran:  ha innescato la disastrosa guerra in Yemen e il blocco destabilizzante del Qatar. Adesso, con i suoi avversari interni fuori dai piedi, ha raggiunto anche un controllo ferreo sul governo saudita.

Secondo gli analisti, questa situazione è positiva per i prezzi del petrolio, in quanto rende più probabile un’estensione dell’accordo OPEC circa i tagli della produzione. Ma se lo scontro con l’Iran dovesse diventare più serio, i prezzi potrebbero schizzare al rialzo fuori da ogni controllo e con conseguenze imprevedibili.

Storicamente, tutti i conflitti in Medio Oriente hanno sempre spinto i prezzi del petrolio in un’unica direzione: verso l’alto. Anche se negli ultimi mesi abbiamo assistito all’acuirsi delle tensioni geopolitiche in questa area del mondo, dall’Iraq alla Nigeria, dalla Libia all’Egitto, un duello tra Arabia Saudita e Iran è tutta un’altra cosa.

Ecco perché gli hedge funds e i più importanti gestori di fondi stanno scommettendo sempre di più sul rialzo del greggio, partendo dalla consapevolezza che la probabilità di una guerra tra questi due paesi è remota, ma non impossibile.

Se fino a pochi mesi fa 60 dollari al barile erano considerati irraggiungibili dalla maggior parte degli analisti, oggi i prezzi del petrolio si trovano su questi livelli, pronti per essere spinti ulteriormente verso l’alto da un conflitto tra Teheran e Riyad.

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