Viaggi-avventura dei trasporti marittimi e supply chain instabili

L’ultima analisi della compagnia assicurativa Swiss Re cattura la gravità delle interruzioni del trasporto marittimo globale.

Il fragile equilibrio del trasporto marittimo globale, negli ultimi anni, è stato messo alla prova da una serie di problemi e ostacoli che hanno provocato cambiamenti significativi. Anche se nelle ultime settimane gli occhi del mondo sono puntati sulla crisi del Mar Rosso e sul venir meno della rotta attraverso il Canale di Suez, non è solo questa la questione che preoccupa il commercio internazionale.

Le catene di approvvigionamento globali ricominciano a traballare

Nell’ultimo report della compagnia assicurativa Swiss Re, vengono esaminate quelle che sono le interruzioni nei principali punti di strozzatura marittima che stanno influenzando il panorama globale del trasporto marittimo. Si parla quindi delle interruzioni nel Mar Rosso, nel Mar Nero, nel Canale di Panama e in numerosi fiumi che si trovano ora in secca. Ciò ha provocato un’instabilità significativa nelle catene di approvvigionamento globali, riportando alla mente le difficoltà affrontate durante la pandemia che ha colpito il mondo.

Swiss Re sottolinea non ci sono solo gli ostacoli fisici a creare difficoltà nel panorama marittimo globale. Infatti, ci sono anche i rischi geopolitici in aumento che minacciano il commercio in queste zone, oltre agli impatti del cambiamento climatico sulla navigazione fluviale, come evidenziato dai casi del Reno in Germania e del Mississippi negli Stati Uniti.

I guai più grossi rimangono quelli del Canale di Panama

Secondo la società di consulenza Shipping Strategy, eventi geopolitici come la guerra in Ucraina e i conflitti nel Medio Oriente stanno contribuendo all’inefficienza e all’aumento dei costi per chi deve trasportare merci. Nel caso del Mar Rosso le interruzioni hanno portato a significativi cambiamenti nei flussi commerciali, con una riduzione drammatica negli arrivi di petroliere e navi portacontainer nella regione, con molte navi che ora optano per la rotta del Capo di Buona Speranza come alternativa.

Ma, il punto più critico e problematico del trasporto marittimo globale rimane il Canale di Panama, che in un anno ha perso quasi il 40% del tonnellaggio in transito (gennaio 2024 su gennaio 2023). Qui le autorità del Canale stanno affrontando problemi senza precedenti, con la necessità di ridurre i transiti giornalieri a causa della siccità prolungata. Questo ha portato a restrizioni sul pescaggio massimo nelle chiuse, aggiungendo ulteriori complicazioni al panorama marittimo globale.

In un contesto tanto difficile per il commercio marittimo, quello che corre un grave rischio è la resilienza delle supply chain globali. L’unica soluzione percorribile sembra essere un drastico cambio di strategia nella gestione delle risorse, mettendo in primo piano due componenti fino ad oggi dimenticate: agilità e prudenza.

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