Prezzi dei container a livelli record, soprattutto per navi EU e USA

Il blocco del Mar Rosso significa un nuovo ciclo di inflazione spinta dai costi di spedizione. Più penalizzate le navi europee e americane, molto meno quelle russe e arabe.

Un mese fa, quando era evidente che il blocco del Mar Rosso da parte degli Houthi sarebbe stato un affare prolungato, gli esperti avevano avvertito che ciò avrebbe innescato una nuova ondata di inflazione a causa dell’improvviso picco delle tariffe di spedizione dei container che transitano usualmente per il Canale di Suez.

Livelli che non si vedevano da maggio 2020 (il primo periodo della pandemia)

Secondo Bloomberg, la Clean Tanker è schizzata a quasi 100.000 dollari al giorno (si tratta di una tariffa per le spedizioni marittime usata spesso come benchmark). Il costo di spedizione del carburante su una rotta che trasporta principalmente nafta dal Medio Oriente al Giappone è salito ancora la scorsa settimana, con costi giornalieri aumentati del 18% a 98.000 dollari al giorno, il livello più alto dal maggio 2020. Anche le tariffe delle navi più piccole sono aumentate del 22% a 75.000 dollari al giorno, anch’essi al massimo da maggio 2020.

Stessa cosa per gli indici di Goldman Sachs delle tariffe globali del trasporto merci per petroliere pulite e sporche, aumentati rispettivamente di 1 dollaro per barile (+16%) e di 0,8 dollari (+25%) dall’inizio della crisi del Mar Rosso.

L’impatto peggiore riguarda le navi europee e americane. Se la cavano quelle russe e arabe

Inoltre, si sta verificando un maggiore impatto sui prezzi per i container che trasportano merci rispetto alle petroliere, oltre che per le navi europee e statunitensi rispetto a quelle cinesi, arabe e russe. Il problema è più moderato sul petrolio a minore rischio nell’attraversare il Mar Rosso, come nel caso delle molte petroliere che provengono dalla Russia e dal Medio Oriente, entrambi nella lista dei paesi amici degli Houthi.

Grafico World Container Index

La conclusione è che il blocco del Mar Rosso sta diventando un enorme mal di testa per il trasporto merci globale, oltre che una bomba inflazionistica. Come riporta LoadStar, le tariffe spot dei container dall’Asia all’Europa e agli Stati Uniti continuano a salire, mentre sembra sempre più improbabile qualsiasi soluzione da parte dell’amministrazione Biden, totalmente impotente di fronte agli attacchi ai trasporti marittimi da parte dei ribelli Houthi.

Oltre i 6.500 dollari per container (40 piedi) nel Mediterraneo

Gli spedizionieri del Mediterraneo non solo stanno affrontando enormi ritardi nell’arrivo dei container dall’Asia, ma stanno vedendo il costo delle tariffe spot balzare a più di 6.500 dollari per container di 40 piedi, quando a fine dicembre erano a 2.300 dollari.

Secondo alcuni spedizionieri le tariffe spot transpacifiche dall’Asia al Nord America sono fuori controllo e il mercato è stato travolto dal ritorno del fattore paura di non riuscire a spedire le merci. Sfortunatamente, le cose stanno solo peggiorando poiché i vettori transpacifici sono ancora in fase di aumento delle loro tariffe, con ulteriori aumenti FAK (freight all kinds) previsti tra l’1 e il 15 febbraio.

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