Un altro anno difficile per il rame

Prospettive ancora negative per il metallo rosso, penalizzato dalla ripresa economica mondiale che stenta a partire.

Quest’anno è stato un anno negativo per il rame, così come per altre commodities. Tuttavia, secondo Thomson Reuters GFMS, il peso di un’offerta eccessiva rispetto alla domanda, potrebbe continuare anche per il 2015.

Gli analisti pensano che le uniche possibilità di miglioramento delle sorti del metallo sono sul lato dell’offerta. Infatti sul lato della domanda non arriveranno sorprese positive poiché l’economia globale non sembra essere in grado di riprendersi.

In altre parole, è improbabile che si verifichino eventi clamorosi sul lato della domanda, tali da spingere il mercato in deficit per il prossimo anno.

L’aumento della produzione di nuove miniere porterà a una crescente disponibilità di rame, sia concentrato che raffinato.

Nella prima metà del 2014, il surplus di rame raffinato era di 73.000 tonnellate, ma le previsioni per il secondo semestre portano questa cifra a 210.000 tonnellate. La produzione mondiale delle miniere è prevista in crescita del 2,3%.

Sul fronte della domanda, rispetto al primo semestre del 2013, il consumo globale di rame raffinato è cresciuto del 4%, a 10,5 milioni di tonnellate, durante il primo semestre dell’anno.

Tuttavia, in Cina c’è stato un forte rallentamento della domanda, principalmente determinato da un crollo del mercato immobiliare.

Le previsioni parlano di quotazioni del rame (a 3 mesi) al London Metal Exchange (LME) che raggiungeranno i 6.500 dollari a tonnellata per il quarto trimestre di quest’anno e che potranno scendere a 6.200 dollari a tonnellata nel 2015.

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