La moneta thailandese è diventata così forte da creare grosse difficoltà all’economia del paese.
Ecco perché, come ha recentemente riportato Bloomberg, la banca centrale thailandese ha studiato un piano per rimettere le cose a posto, senza però fare arrabbiare gli Stati Uniti.
Indebolire il baht per risollevare le esportazioni
Infatti, gli Stati Uniti hanno creato una lista nera dei paesi che manipolano la propria valuta per ottenere un vantaggio competitivo sleale. E la Thailandia, come hanno avvertito UBS Group e ING Group, rischia di finirci dentro.
Il piano della banca centrale tailandese è di recidere il legame tra trading di oro e baht. Per farlo è in trattativa con gli operatori del mercato affinché ci sia la conversione del trading di oro locale in dollari, compresi i futures. In questo modo, il baht perderebbe forza, risollevando le sorti delle esportazioni tailandesi.
Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso di come l’oro possa avere tanta importanza in un paese che quasi non ne produce. Tuttavia, la Thailandia è il nono esportatore di metallo giallo al mondo e, secondo SCB Securities Co, la quantità di commercio all’ingrosso di oro in baht è di circa 50 miliardi di dollari all’anno. Una cifra che equivale dal 5% al 7% del mercato valutario del paese.
Negli ultimi mesi, molti thailandesi hanno smesso di comprare oro così che i negozi locali hanno cominciato a vendere all’estero. Questo fenomeno ha sostenuto con forza la valuta thailandese che si era arrestata nei mesi iniziali della pandemia ma che poi è rimbalzata dai minimi di marzo.
La migliore valuta (verso il dollaro) dei mercati emergenti
Il baht è stata la migliore valuta in termini di performance tra quelle dei mercati emergenti negli ultimi quattro anni, guadagnando oltre il 10% rispetto al dollaro. Attualmente, il cross-rate tra le due valute è di 31,25 ma, secondo la Bank of Ayudhya Pcl di Bangkok, il baht si rafforzerà a 30,75 quest’anno e raggiungerà i 30 alla fine del 2021.
Per chi guarda dall’Europa è più difficile comprendere queste dinamiche. Infatti, rispetto all’euro, l’andamento della moneta thailandese è stato diverso e, attualmente, si trova ai minimi dell’ultimo anno e mezzo (36,87). Ma per la bilancia commerciale della Thailandia, come per molti altri paesi in quest’area del mondo, quello che conta è la valuta che domina il commercio mondiale… ovviamente il dollaro.
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