I produttori siderurgici europei stanno affrontando una tempesta perfetta fatta di prezzi dell’energia alle stelle e un aumento dell’inflazione che ha superato i prezzi dell’acciaio, fortemente cresciuti sulla scia dell’aumento della domanda dopo il COVID-19.
Un caso eclatante è quello della British Steel, di proprietà cinese (Jingye Group), che in questi giorni ha chiesto aiuto al governo britannico per centinaia di milioni di sterline. Se non lo otterrà, dovrà chiudere le sue grandi acciaierie nel Lincolnshire e lasciare a casa migliaia di lavoratori.
4mila lavoratori rischiano il posto
British Steel stava investendo centinaia di milioni di sterline per riprendersi da quando Jingye Group l’aveva rilevata nel 2020 dopo l’insolvenza. Ma come la maggior parte delle altre società del settore si è trovata ad affrontare grosse difficoltà a causa del rallentamento economico, dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi eccezionalmente elevati dell’energia.
British Steel impiega circa 4.000 persone, la maggior parte delle quali negli altiforni di Scunthorpe, oltre ad un indotto di migliaia di posti di lavoro. Jingye Group aveva pagato circa 50 milioni di sterline nel 2020 per rilevare l’azienda e aveva in programma di investire 1,2 miliardi di sterline nel prossimo decennio.
La produzione inglese verrà rimpiazzata dalle importazioni cinesi?
Ma esiste anche un altro grosso problema per British Steel e per il più grande produttore di acciaio britannico, Tata Steel UK. Si tratta della decarbonizzazione, per raggiungere la quale entrambe le società avranno bisogno di un sostegno finanziario. Il Financial Times a luglio aveva scritto che il proprietario indiano di Tata Steel UK aveva detto che sarebbe stato costretto a chiudere gli impianti a Port Talbot (in Galles) se non avesse ottenuto il sostegno del governo per ridurre le emissioni di carbonio e per investire in forni elettrici ad arco.
Sarebbe paradossale e beffardo che la produzione di acciaio nel Regno Unito venisse chiusa per essere rimpiazzata dalle importazioni dalla Cina, prodotte con alte emissioni di carbonio.
METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED