Iran, petrolio e guerra: anatomia di un paese debole ma centrale per l’energia del mondo
Mentre piovono sul paese bombe americane e israeliane, non va dimenticato che l’Iran è determinante per gli equilibri petroliferi globali.
Mentre piovono sul paese bombe americane e israeliane, non va dimenticato che l’Iran è determinante per gli equilibri petroliferi globali.
Lo Stretto di Hormuz, passaggio fondamentale per il trasporto mondiale di petrolio, resta aperto nonostante il conflitto tra Israele ed Iran, mentre gli analisti ritengono improbabile una chiusura.
L’escalation tra Israele e Iran riaccende i timori di una crisi energetica globale. Il rischio concreto di un blocco dello Stretto di Hormuz, crocevia del 30% del petrolio marittimo mondiale, potrebbe far impennare i prezzi e destabilizzare i mercati.
Le possibilità che si verifichino interruzioni del traffico nello stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 21% del consumo mondiale giornaliero di petrolio, per il momento sono basse.
L’Iran ha esortato i membri dell’OPEC a fermare le esportazioni di petrolio verso i paesi che sostengono Israele. Una eventualità che ricorda l’embargo petrolifero del 1973.
L’Iran ha intenzione di produrre 500.000 tonnellate di allumina all’anno da bauxite di basso grado. Per farlo sarà determinante l’assistenza della Cina.
L’Iran era tra i paesi leader nell’attività mineraria nei tempi antichi ma, ai nostri giorni, ha preferito favorire il settore petrolifero, quasi abbandonando il settore minerario. Ma le cose sembra possano cambiare…
Continuavano le ricadute per la morte del generale iraniano Qassem Soleimani. La rappresaglia missilistica iraniana fa volare l’oro.
La nuova situazione creatasi in Medio Oriente con il ritiro americano dalla Siria, sembra portare dritto dritto verso una guerra tra Iran e Israele.
Un conflitto tra Arabia Saudita e Iran trasformerebbe radicalmente il mercato del petrolio. Ecco tutti i risvolti di uno scenario che gli analisti giudicano sempre meno improbabile.
Il paese vuole espandere la propria capacità produttiva di alluminio, anche grazie a significativi aiuti da parte della Cina.
L’ingresso dell’Iran nell’economia globale è accompagnato da un partner di vecchia data, l’Italia, che potrebbe avere grandi benefici dalla crescita economica iraniana.
Il conflitto in corso sul mercato globale del petrolio è destinato a durare, con l’effetto di alimentare la speculazione e la volatilità dei prezzi.
Non saranno le battaglie per i diritti delle donne o per la libertà di stampa che segneranno il destino dell’Iran, ma quelle che si stanno combattendo per la gestione dell’industria petrolifera del paese.
Le tensioni che si sono create in Medio Oriente potrebbero avere conseguenze drammatiche. E i prezzi del petrolio potrebbero volare a 500 dollari. Impossibile o soltanto improbabile?
Chi opera sul mercato delle materie prime guarda con preoccupazioni e speranze a quello che sta accadendo sul mercato petrolifero, dove l’incertezza non è mai stata così alta.
Il recente e storico accordo sul nucleare iraniano, avrà importanti e significative ripercussioni sul prezzo del petrolio internazionale, anche se in tempi meno rapidi di quanto molti temevano.
Per conoscere il destino dei prezzi del petrolio e di tutte le altre materie prime, basta attendere la prossima riunione dell’OPEC che si preannuncia ricca di colpi di scena. Ecco cosa sta bollendo in pentola…
Le sanzioni e l’embargo di merci da parte di Stati Uniti e Unione Europea, potrebbero intensificare l’importanza dell’oro nel paese.