Iran: rialzi in vista per l’oro?

Le sanzioni e l’embargo di merci da parte di Stati Uniti e Unione Europea, potrebbero intensificare l’importanza dell’oro nel paese.

In Iran, l’oro ha sempre avuto una profonda importanza culturale e finanziaria. Le sanzioni e l’embargo di merci da parte di Stati Uniti e Unione Europea, potrebbero intensificarne l’importanza. Le sanzioni da parte dell’Occidente non sono una novità per gli iraniani, ma le ultime misure adottate, insieme ad un’inflazione crescente (ufficialmente il 20% ma in realtà molto più alta), hanno alimentato serie preoccupazioni sulla stabilità economica del paese. L’effetto ha portato a una corsa all’oro che potrebbe influenzare il mercato mondiale del metallo.

Gli iraniani sono considerati incettatori d’oro. Le monete d’oro sono la scelta di investimento per il ceto medio, ma vengono anche usate come regalo di nozze per le spose mussulmane. Ma a dicembre e esplosa una vera e propria caccia all’oro. La valuta nazionale, il Rial, aveva perso in un mese il 15% del proprio valore mentre i risparmi degli iraniani si stanno erodendo sempre di più. La reazione della gente è stata di difendersi comprando oro e valuta estera. In gennaio il governo è intervenuto cercando di convogliare i risparmi in oro e valuta estera in denaro per il settore industriale. Ha aumentato i tassi di interesse e ha offerto obbligazioni con rendimenti interessanti.

A partire dal 17 marzo, tuttavia, l’Occidente ha applicato ulteriori sanzioni finanziarie. Alle banche iraniane, compresa la Banca Centrale, è stato negato l’accesso al Society for Worldwide Interbank Financial Telecomunication, meglio noto come SWIFT. Con sede in Belgio, SWIFT è un servizio globale di messaggistica finanziaria per trasferire denaro, indispensabile per le transazioni commerciali. Negare l’accesso dell’Iran a SWIFT rende più difficile l’accesso al commercio internazionale, ma non impossibile. Uno dei modi per aggirare questa misura è di usare l’oro come valuta di scambio. Il governatore della Banca Centrale iraniana ha già dichiarato che l’Iran non ha alcun problema, viste le ingenti riserve che ha accumulato, a pagare le importazioni in oro. Inoltre può ottenere oro dai partner commerciali, come è successo con l’India che ha pagato il petrolio iraniano con oro.

L’inflazione iraniana è a livelli superiori al 20% e una parte del problema viene attribuita ad una eccessiva liquidità improduttiva. Si stima che dei 300-350 miliardi di dollari presenti nell’economia iraniana, soltanto 70 miliardi vengano utilizzati produttivamente. L’oro è una delle collocazioni di gran parte di questo denaro inattivo, poichè è considerato un risparmio sicuro, un investimento quasi sicuramente proficuo ed è facile da liquidare.

Inoltre se l’oro verrà impiegato sempre di più nelle transazioni commerciali, il suo valore dovrebbe aumentare. C’è anche la concreta possibilità che il suo uso si estenda anche alle piccole transazioni commerciali.

Alcuni osservatori credono che i tentativi di mettere sotto pressione finanziaria l’Iran, saranno meno efficaci di quanto Stati Uniti e Unione Europea si aspettano. Ma vi è un rapporto di correlazione tra prezzi del petrolio e prezzi dell’oro: storicamente si muovono nella stessa direzione. L’Unione Europea non ha ancora tagliato il cordone delle importazione dall’Iran di petrolio, ma i prezzi sono già in aumento.

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