L’Iran vuole produrre più allumina. Grazie alla Cina ci riuscirà?

L’Iran ha intenzione di produrre 500.000 tonnellate di allumina all’anno da bauxite di basso grado. Per farlo sarà determinante l’assistenza della Cina.

L’Iran vorrebbe cominciare ad avere una qualche voce nel settore globale dell’alluminio e dipendere meno dalle importazioni dall’estero. Per farlo, aumenterà la sua produzione di allumina grazie all’assistenza della Cina.

La scorsa settimana, l’Amministratore Delegato della Iran Alumni Company (IAC), ha dichiarato che la fase iniziale degli studi è già stata condotta con i cinesi, mentre adesso è in atto la seconda fase con l’obbiettivo di rendere l’Iran autosufficiente per quanto riguarda l’allumina.

L’allumina, o ossido di alluminio, che si presenta sotto forma di una polvere bianca, è la materia prima chiave per la produzione di alluminio.

Il paese ha bauxite di scarsa qualità

Attualmente, l’80% della domanda iraniana di allumina è soddisfatta con importazioni che costano al paese 1 miliardo di dollari all’anno. Inoltre, il paese si trova ad affrontare numerosi problemi a riguardo, tra i quali la scarsa qualità della bauxite presente nel paese che non è particolarmente adatta alla produzione di allumina (il deposito principale dell’Iran si trova nella provincia nord-orientale del Nord Khorasan, ai margini del deserto).

Tornando alla collaborazione tra Cina e Iran, è la società China Nonferrous Metal Industry’s Foreign Engineering and Construction (NFC) ad aver fornito le attrezzature agli iraniani della IAC per produrre allumina. Così, nel 2019, è entrata in funzione la prima fase della raffineria di Jajarm, con una capacità iniziale di 40.000 tonnellate di allumina all’anno ma che, secondo i piani, dovrebbe raggiungere un livello di 280.000 tonnellate di produzione annua.

Ma, in totale, l’idea iraniana è di arrivare a produrre non meno di 500.000 tonnellate all’anno.

Una reazione alle sanzioni americane

Nella ormai lunga storia, che risale al 1979, delle sanzioni americane contro l’Iran, nel 2019 sono state introdotte nuove misure che colpiscono il settore metallurgico (ferro, acciaio, alluminio e rame), la grafite, il carbone, l’oro e altri metalli preziosi, con l’obbiettivo di impedire al paese di ricavare denaro dalla vendita di queste risorse.

Questa è stata la scintilla che ha acceso la consapevolezza iraniana sulla necessità di cercare di sviluppare una propria produzione di allumina che, grazie all’aiuto e al know-how cinese, ha buone probabilità di arrivare al successo.

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