Crisi ex Ilva: lo stato italiano si è smarrito nella babele dell’acciaio
L’ex Ilva sta affondando, mentre la burocrazia rallenta gli interventi urgenti. Il governo appare incapace di offrire una direzione chiara.
L’ex Ilva sta affondando, mentre la burocrazia rallenta gli interventi urgenti. Il governo appare incapace di offrire una direzione chiara.
La vendita dell’ex Ilva è arrivata ad uno stadio importante: la revisione delle lettere di interesse delle aziende pretendenti. Tuttavia, il venditore manca ancora di una visione strategica industriale.
Si avvicina la fine della gestione dello stato italiano nell’ex-Ilva. Ma prima, altri miliardi di euro pubblici verranno regalati al socio privato, che continuerà a gestire l’acciaieria di Taranto.
La situazione nello stabilimento di Taranto resta difficile e il nostro governo ne è totalmente consapevole. La partita tra ArcelorMittal e governo italiano sembra a un punto morto.
I sindacati di Acciaierie d’Italia (ADI) chiedono un incontro con il governo per affrontare le difficoltà che sta attraversando l’azienda.
Il nostro governo ha deciso che il progetto per fornire ferro a riduzione diretta per Acciaierie d’Italia (Ex Ilva) non è compatibile con i tempi del PNRR.
Non è per nulla semplice comprendere cosa stia accadendo nell’ex-Ilva di Taranto. Ecco l’intera questione riassunta in poche parole…
L’imminente assemblea di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) dovrebbe dirimere la contesa per la governance societaria tra ArcelorMittal e lo Stato italiano.
Il responsabile degli acquisti d Acciaierie d’Italia (ex Ilva) possiede una società di trading metalli in Svizzera. A nessuno viene il dubbio che ci sia un gigantesco conflitto d’interessi, le cui conseguenze saranno a carico dei contribuenti italiani?
Un’azienda che andava male anche quando tutti facevano profitti, poteva forse sottrarsi dal chiedere soldi allo Stato per pagare le bollette durante una crisi energetica globale?
Stop all’altoforno numero quattro a partire dal primo dicembre. Acciaierie d’Italia non raggiungerà gli obbiettivi produttivi di quest’anno.
La dispendiosa nazionalizzazione dell’ex-Ilva è un regalo del governo Conte, che il nuovo governo Draghi non ha nemmeno messo in discussione.
Il governo italiano ha deciso di rimettersi a fare l’imprenditore in uno dei settori più difficili e rischiosi di questi tempi: la siderurgia.
I problemi dell’acciaieria più grande d’Europa si ingigantiscono con il passare del tempo, ma nessuno vuole farsi carico delle soluzioni, tutte dolorose nel breve termine.
Avete mai provato a guardare alla crisi Ilva-ArcelorMittal da una prospettiva globale? Scoprirete che non esistono soluzioni indolore, tanto meno nelle mani del governo italiano…