Il Capo Acquisti di un’acciaieria può avere un’azienda di trading?

Il responsabile degli acquisti d Acciaierie d’Italia (ex Ilva) possiede una società di trading metalli in Svizzera. A nessuno viene il dubbio che ci sia un gigantesco conflitto d’interessi, le cui conseguenze saranno a carico dei contribuenti italiani?

In Italia, le aziende di Stato vivono su un pianeta diverso da quello delle aziende private. I conflitti di interesse non sono l’eccezione o un affare da nascondere, perché sono una prassi consolidata, partendo dai vertici e scendendo lungo tutta la piramide aziendale. Anche se i cittadini lo vedono da anni, è impossibile ogni volta non trattenere l’idignazione.

Il caso più recente è quello del Direttore Noleggi e Acquisti Materie Prime di Acciaierie d’Italia (ex Ilva), nominato in carica nell’ottobre del 2021. Acciaierie d’Italia è un’azienda partecipata da Invitalia, e quindi dello Stato italiano, che nel corso dela sua travagliata storia ha generato perdite milionarie a carico dei contribuenti.

Un Direttore Acquisti con la sua società di trading metalli in Svizzera

Come ha scoperto il portale Affaritaliani, il responsabile del Procurement (Ufficio Acquisti) di Acciaierie d’Italia è un manager italiano con residenza in Svizzera, dove risulta titolare e amministratore unico dal 2020 di una società dedicata al commercio di acciaio, ferro, rottami e ferroleghe. Sono tutti prodotti che servono per far funzionare un’acciaieria e dei quali si occupa quotidianamente proprio l’Ufficio Acquisti di Acciaierie d’Italia.

È evidente un enorme conflitto di interesse, chiaro e palese anche quando il manager era stato incaricato di occuparsi degli acquisti dell’acciaieria statale. E proprio qui emerge una delle peggiori differenze tra privato e statale. Anche nelle aziende private capita che qualcuno tenga i piedi in due scarpe ma, quando il conflitto di interessi viene alla luce, il responsabile viene licenziato e denunciato per i danni arrecati ai bilanci aziendali.

Il mondo alla rovescia delle aziende di Stato

Ma le aziende statali sembrano un mondo alla rovescia. Nel caso di Acciaierie d’Italia, il conflitto di interessi era noto al momento dell’assunzione del manager, che comunque è stato preferito ad altri candidati. Inoltre, perché fino ad oggi nessuno ha preteso almeno che il manager lasciasse la carica di amministratore unico della sua società di trading di metalli?

Anche se molti penseranno che non c’è nulla di cui sorprendersi perché le aziende statali così funzionano, non dovremmo mai stancarci di manifestare tutta la nostra indignazione quando vengono utilizzati i soldi di tutti per soddisfare gli interessi di pochi.

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