Lo Stato si ritira da Taranto senza scordare il dono per ArcelorMittal

Si avvicina la fine della gestione dello stato italiano nell’ex-Ilva. Ma prima, altri miliardi di euro pubblici verranno regalati al socio privato, che continuerà a gestire l’acciaieria di Taranto.

Mentre Raffaele Fitto (Ministro per le Politiche Europee) dichiara “Dobbiamo segnalare che purtroppo in questi ultimi travagliati anni la produzione [di acciaio dell’ex Ilva di Taranto] si è attestata ben al di sotto delle performance storiche: nel 2020 appena 3,4 milioni di tonnellate, nel 2021, alle migliori condizioni di mercato, ADI ha prodotto appena 4 milioni di tonnellate. Nel 2022, in condizioni ancora diverse, questa produzione si è fermata a poco più di 3 milioni, mentre 10 anni fa erano oltre 6 milioni le tonnellate prodotte, esattamente il doppio“, lasciando intendere che non c’è più nulla da fare per recuperare Acciaierie d’Italia (ADI), il Giornale ha sollevato il velo su tutto ciò che non è stato detto pubblicamente.

Un bel regalo per la multinazionale franco-indiana

Lo stato italiano sta per uscire di scena e, per farlo, ha preparato un bel regalo per ArcelorMittal: accesso diretto ai fondi europei del PNNR e un contributo cash da parte di Invitalia.

Dei 19,2 miliardi di euro del Repower Eu, una parte (2 miliardi probabilmente) andrà a finanziare i progetti verdi di ArcelorMittal a Taranto. In altre parole, svariati miliardi pubblici verranno versati nelle casse del socio privato di ADI, che diventerà così il padrone dell’acciaio italiano di Taranto.

Inoltre, anche gli impianti siderurgici (attualmente sotto sequestro) passeranno alla multinazionale franco-indiana. Per farlo, i commissari starebbero ipotizzando la possibilità di avanzare una istanza di dissequestro. Il valore degli impianti è stimato in circa 1,7 miliardi di euro.

Progetto DRI d’Italia? RIP

In pratica, è la fine del progetto DRI d’Italia Spa, la società di Invitalia nata a febbraio 2022 per decarbonizzare l’ex Ilva. A decarbonizzare l’acciaieria ci penserà ArcelorMittal, con i soldi dello stato italiano.

Oggi, 26 ottobre, ci sarà l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia (38% Invitalia e 62% ArcelorMittal), durante la quale ci saranno molto probabilmente le dimissioni di Franco Bernabè, attuale presidente in carica.

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