Uno degli svantaggi dell’acciaio verde? La perdita di zinco

Secondo un nuovo report di Wood Mackenzie, il ricorso a impianti DRI per la produzione di acciaio verde potrebbe ostacolare gli sforzi volti a decarbonizzare l’industria siderurgica.

Il passaggio al DRI (Direct Reduced Iron) nei forni elettrici ad arco (EAF) comporterà con ogni probabilità un minore recupero di zinco. L’avvertimento arriva da Wood Mackenzie, fornitore globale di dati e analisi con sede a Londra, che sottolinea come il contenuto di zinco sia notevolmente inferiore nella polvere dei forni elettrici.

Gli impianti EAF esistenti generano circa 535 milioni di tonnellate di acciaio all’anno e la produzione annua di polvere di acciaio contenente zinco varia da 0,2 a 3,4 milioni di tonnellate.

Più acciaio da EAF e meno zinco nelle polveri d’acciaio

Le fonderie primarie attualmente utilizzano fino al 25% di ossidi di zinco e altri residui nella loro materia prima. Nel frattempo, ogni anno, a livello globale si ottengono circa 1,6 milioni di tonnellate di zinco dal metallo presente nelle polveri di acciaio e in altri residui. Il contenuto medio di zinco della polvere degli EAF è soltanto del 17%.

Gli analisti prevedono che, entro il 2050, quasi la metà della produzione mondiale di acciaio proverrà da processi EAF. Come noto, questa transizione è in linea con gli sforzi di decarbonizzazione di tutto il mondo, ma contemporaneamente pone in una situazione difficile il settore dello zinco. In altre parole, soddisfare le esigenze di decarbonizzazione e dell’economia circolare porterà ad una penalizzazione nelle forniture di zinco.

Anche il ferrocemento minaccia il recupero di zinco

I processi esistenti, che molti considerano come le migliori tecnologie disponibili per il riciclo dello zinco, sono in realtà ad alta intensità di carbonio. Insomma, è difficile considerare l’ascesa degli EAF completamente allineata agli obiettivi di decarbonizzazione dell’industria siderurgica.

Fino ad oggi, i metodi alternativi per recuperare lo zinco dalle polveri di acciaio si sono rivelati inefficaci. Se poi si dovesse utilizzare polvere di acciaio anche nella produzione, ad esempio, di ferrocemento, potrebbe andare perduta una quantità ancora maggiore di zinco.

Non ci sono molti dubbi sul fatto che l’intero comparto dello zinco si trovi davanti ad un grosso problema. Come riuscirà a risolverlo bilanciando la domanda del settore e le aspettative dell’economia circolare?

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