Squilibri e incertezze colpiscono il mercato dei prodotti lunghi (acciaio)

La guerra in Ucraina ha causato gravi distorsioni sul mercato globale dei prodotti lunghi di acciaio. Tra Europa e Asia il divario dei prezzi ha raggiunto i 100 dollari per tonnellata.

Il mercato dei prodotti lunghi (acciaio) è stato stravolto dalla guerra in Ucraina.

Prima di allora, le aspettative erano che la domanda avrebbe determinato la direzione dei prezzi e non l’offerta, come accaduto nel 2021. Ma, dall’oggi al domani, le cose sono cambiate e sarà l’offerta a guidare l’andamento dei prezzi.

Secondo IREPAS (The International Rebar Producers & Exporters Association), le distorsioni sul mercato mondiale sono evidenti.

In Europa domanda stabile e offerta scarsa

Mentre le esportazioni di rottame dalla Russia e dall’Ucraina sono praticamente ferme, le acciaierie dell’Unione Europea (UE) non vogliono pagare di più per il rottame e riducono i tassi di utilizzo degli impianti. Nel frattempo, le acciaierie turche stanno cercando disponibilità extra di rottame in Europa. In ogni caso, in occidente la domanda è sostanzialmente stabile mentre l’offerta scarseggia, in misura maggiore o minore a seconda del prodotto.

In Asia, al contrario, l’offerta è sostenuta grazie ai produttori cinesi e del sud est asiatico. Di conseguenza, si è creato uno squilibrio di prezzi tra Asia ed Europa, che per il tondo e la vergella arriva fino a 100 dollari per tonnellata.

I prezzi dell’acciaio più alti del mondo

Sorprendentemente, la differenza di prezzo tra il mercato nordamericano e quello della UE (Regno Unito compreso) è ancora maggiore. D’altronde l’Europa può vantarsi dei prezzi dell’acciaio più alti del mondo. Di conseguenza, i flussi di metallo stanno cambiando direzione, muovendosi dai mercati asiatici a quelli europei, al contrario di quanto avveniva in precedenza.

Di certo, il momento attuale è caratterizzato da un mercato che ha completamente perso il suo equilibrio e, con la guerra in Ucraina in corso, ci vorranno settimane prima che ritrovi un bilanciamento. Come sottolinea anche IREPAS, le prospettive rimangono incerte e i fondamentali che regolano il mercato potrebbero continuare a cambiare da un giorno con l’altro.

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