Giugno è stato un pessimo mese per il mercato italiano (ma non solo) dei rottami ferrosi. Per certi versi, anche peggiore dei mesi precedenti, visto che la discesa dei prezzi ha più o meno azzerato tutti i progressi di quest’anno.
Come sempre accade in questi frangenti, la domanda che comincia a ronzare per la testa degli operatori è “fino a quando perdurerà la discesa?“. Naturalmente, nessuno ha una risposta precisa e l’unica tattica possibile è quella di seguir il mercato più da vicino possibile, per intravedere tempestivamente qualche segnale premonitore, come potrebbe essere il leggero recupero delle quotazioni del rottame sul mercato turco registrato nei primi giorni di luglio.
Stop al ricevimento di rottami
Ma, per il momento, tutti i segnali restano negativi, a partire dalla fermata del ricevimento dei rottami da parte di alcune acciaierie italiane. Se poi aggiungiamo una discesa dei prezzi a giugno da 100 a 130 euro per tonnellata, il quadro a tinte fosche è completo, come ha ben dipinto Assofermet nel suo consueto Report (Nota di Mercato di Giugno).
Un’altra spiacevole conseguenza dello stato attuale del mercato è l’impossibilità di fornire alcune tipologie di rottami (Demolizioni Speciali e Cesoiate), dal momento che i costi per produrle sono troppo alti rispetto ai prezzi a cui è possibile vendere. Inoltre, nasce il problema per tutto il rottame che rimane giacente in attesa di prezzi migliori, ma sottoposto a particolari prescrizioni e vincoli autorizzativi.
Contrazioni del 50% per l’inox
Pessimi momenti anche per i rottami inox, soprattutto le ultime due settimane di giugno quando il mercato ha registrato una contrazione dei prezzi del 50%. Il mercato europeo e internazionale si sono fermati e le quotazioni non seguono più l’andamento del nichel al London Metal Exchange (LME). Secondo Assofermet, le leghe e le superleghe hanno sofferto riduzioni più contenute, mentre per gli acciai rapidi e super rapidi la domanda resta buona, così come resta difficile riuscire a trovarli.
Male anche la ghisa d’affinazione e la ghisa ematite, con il mercato inondato a giugno dal metallo russo a prezzi molto competitivi, i magazzini già pieni e i fermi prolungati delle acciaierie. Nel frattempo continua la flessione delle ferroleghe di massa con quotazioni che in alcuni casi toccano livelli più bassi del costo di produzione.
Ribassi in tutta Europa, con prospettive ancora negative
Il ribasso dei prezzi non ha coinvolto solo l’Italia, ma un po’ in tutta l’Europa, con tempi ed entità diversi da paese a paese. Anche in Turchia il mese di giugno è stato disastroso per i prezzi ma, come accennato, negli scorsi giorni ha dato timidi segnali di ripresa grazie ad alcune vendite verso il mercato asiatico.
Ad ogni modo, anche Assofermet è pessimista per il breve termine e non intravede un’inversione di tendenza. D’altronde, il vero problema è che la domanda è molto scarsa come conseguenza della stagnazione delle vendite di prodotto finito. Un problema difficile da risolvere in tempi rapidi…
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