Mai sentito parlare di stagflazione? Ecco cosa rischiamo nei prossimi anni

I mercati finanziari di tutto il mondo si stanno dibattendo tra le preoccupazioni sulla stagflazione e le speranze che il PIL riprenda velocità.

Tra le ricerche di Google c’è un termine che sta crescendo a vista d’occhio: stagflazione.

Con l‘aumento dei prezzi dell’energia e con enormi difficoltà delle catene di approvvigionamento, si comincia a temere la stagflazione, un periodo cioè in cui si verifica la stagnazione dell’economia e la crescita della disoccupazione, con un aumento dell’inflazione.

I salari non riusciranno a tenere il passo con gli aumenti dei prezzi

Con i prezzi del petrolio che hanno superato gli 80 dollari al barile, il gas naturale che passa da un record all’altro in Europa e una crisi energetica in Cina che minaccia la crescita economica globale, si comincia a temere l’arrivo della stagflazione.

Secondo gli esperti interpellati dal Financial Times, l’aumento dell’inflazione durerà più a lungo del previsto, mentre i salari non riusciranno a tenere il passo con gli aumenti dei prezzi. Gli aumenti dei prezzi dell’energia sono un campanello d’allarme per i mercati che intravedono un’inflazione più elevata e una produzione più debole.

Con la ripartenza dell’economia globale dopo la pandemia di coronavirus, le grandi economie mondiali hanno ricominciato a crescere. Ma la forte preoccupazione è che i prezzi più alti su qualsiasi cosa potrebbero rallentare tale ripresa. Inoltre, costringerebbero le banche centrali ad aumentare i costi di finanziamento per frenare l’inflazione, mettendo però un freno all’espansione del PIL in un momento davvero critico.

La prima volta che ci si accorse della stagflazione

La stagflazione è un vecchio fantasma che emerge dal passato. La prima volta che si verificò fu alla fine degli anni ’70, soprattutto nei paesi occidentali e in particolar modo in Italia. Fu allora che gli economisti si accorsero che inflazione e stagnazione potevano presentarsi contemporaneamente.

Certamente, da allora, le economie mondiali sono molto cambiate, così come le banche centrali che hanno capito che la stagflazione non si combatte con politiche monetarie espansive. Tuttavia, il rischio di ritrovarci con un’economia stagnante ed un’inflazione galoppante è sempre più concreto.

Adesso, il dubbio più grande è se il boom dei prezzi energetici sia un fenomeno fugace, forse dovuto ad una specie di recupero dopo i fermi a seguito della pandemia e ai grossi stimoli delle banche centrali e della spesa pubblica. Se così fosse non ci sarebbe da preoccuparsi troppo, ma i segnali che arrivano dai mercati finanziari non sembrano per nulla così ottimisti.

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