Scendono i prezzi del ferro ma l’offerta diminuisce. Prospettive incerte

Prezzi del minerale di ferro in discesa. Solo un effetto dei bassi volumi degli scambi o l’inizio di un nuovo ciclo di mercato?

I prezzi del ferro cominciano a scricchiolare. È vero che la discesa di oggi (-1,73%) è spiegabile con i bassi volumi delle transazioni, visto che dal primo al 4 maggio la Cina è ferma per la festa del lavoro, tuttavia è un segnale che la domanda si sta deprimendo, pur in uno scenario di grande incertezza sulla direzione che prenderanno i prezzi.

Secondo Fastmarkets, il minerale di ferro (purezza 62%) vale oggi 143,42 dollari per tonnellata, un livello storicamente elevato. Per Moody’s Investors Service, la scarsa produzione mineraria creerà problemi di offerta sui mercati e i prezzi di molti metalli aumenteranno nel corso di quest’anno.

Covid e condizioni metereologiche avverse penalizzano l’offerta

Sul lato dell’offerta, le infezioni da COVID-19 tra i lavoratori delle miniere stanno creando problemi in alcuni dei più importanti paesi che estraggono metalli, come per esempio in Australia e in Sudafrica. Inoltre, le interruzioni legate alle condizioni meteorologiche, come nel caso delle forti piogge in Brasile, stanno penalizzando la produzione delle aziende.

Anglo American, multinazionale mineraria britannica, ha evidenziato una diminuzione del 10% su base annua della produzione del primo trimestre e ha dichiarato che prevede di produrre meno (metalli del gruppo del platino, minerale di ferro e carbone metallurgico) rispetto a quanto previsto. Anche Rio Tinto, per quanto riguarda le miniere di Pilbara (Australia), ha registrato un calo della produzione del 6% su base annua e un calo dell’8% delle spedizioni nel primo trimestre. La multinazionale Vale, al contrario, mantiene le sue previsioni di produrre minerale di ferro per quest’anno in una quantità compresa tra 320 e 335 milioni di tonnellate.

Nuovi equilibri di mercato?

Pur in un contesto di grande incertezza, va considerato che questi cali dell’offerta non sono riusciti a far crescere i prezzi del ferro a causa della spinta verso il basso di una domanda più debole. Un fenomeno transitorio o il segnale che qualcosa sta cambiando negli equilibri di mercato?

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