Anche quest’anno è arrivato San Valentino, ma non è un San Valentino come tutti gli altri, soprattutto per il cioccolato…
Quasi tutti credono che la nascita di questa festività sia da collegare ad un santo di Roma, San Valentino per l’appunto, ma in realtà quella del santo è stata soltanto un’operazione della Chiesa Cattolica, per cancellare le vere origini della festa, quelle del dio romano Lupercus, (l’equivalente del dio greco Pan). Una festa con vino a fiumi, sacrifici animali, uomini e donne nude che correvano e si accoppiavano. Tre giorni di cerimonie, dal 13 al 15 febbraio, fortemente ispirate a motivazioni sessuali.
Naturalmente, ad oggi, poco o nulla è rimasto della festa originale celebrata almeno fino al 44 aC (l’anno in cui fu assassinato Giulio Cesare). Al suo posto ci ritroviamo un’occasione commerciale per consumare una delle commodity più amate del mondo: il cioccolato.
Consumiamo cioccolato tutto l’anno, ma a San Valentino la domanda per questa prelibatezza schizza alle stelle. Una domanda che negli ultimi anni è progressivamente aumentata per tutta una serie di motivi, tra i quali l’aumento della popolazione e l’aumento della ricchezza nei paesi meno sviluppati. Insomma, sempre più persone vogliono le fave di cacao per fare cioccolato.
Cioccolato a prezzi di saldo
Con oltre il 60% delle forniture mondiali provenienti dai paesi dell’Africa Occidentale, dalla Costa d’Avorio e dal Ghana, i prezzi del cacao sono in continua fluttuazione per il clima, l’instabilità politica e le malattie che colpiscono le coltivazioni. E, per la gioia dei consumatori, dalla fine del 2015 i prezzi si sono progressivamente abbassati.
All’inizio di dicembre 2015, il prezzo dei future sul cacao aveva raggiunto un picco a 3.422 dollari per tonnellata. Dopodiché ha iniziato a diminuire costantemente, arrivando a 1.769 dollari a giugno 2017 (- 48%). Da allora le quotazioni hanno subito un periodo di consolidamento.
A febbraio di quest’anno, poco prima di San Valentino, il prezzo era di 2.009 dollari, cosa che esprime abbastanza bene quanto poco abbia fatto la domanda stagionale per aiutare i prezzi. Tanto per avere un raffronto, a San Valentino 2015 il prezzo era di oltre 2.800 dollari.
L’addio del re del cacao
Lo scorso dicembre, in questo contesto di mercato così debole, il più grande commerciante di cacao del mondo, soprannominato Chocfinger, ha deciso di abbandonare il campo. Anthony Ward, questo è il suo vero nome, ha chiuso l’azienda Amajaro dopo decenni di attività e una quantità enorme di fave di cacao acquistate e vendute.
Secondo Anthony Ward, i sistemi e gli operatori algoritmici hanno reso troppo difficile riuscire a fare guadagni in questo mercato. Il re del mercato fisico del cacao, oltre che dei derivati connessi, ha deciso che ne aveva abbastanza.
Ma è solo colpa degli algoritmi se il mercato è così in crisi? In realtà, in questo momento, il prezzo del cacao soffre di abbondanti raccolti in Costa d’Avorio, in Ghana e negli altri paesi produttori. Allo stesso tempo, la domanda non è riuscita a tenere il passo con l’offerta e i prezzi sono sprofondati.
Anche se, con i fondamentali attuali, il cacao non ritornerà a 3.000 dollari a tonnellata, i prezzi odierni sono davvero bassi e, secondo alcuni analisti, sono potenzialmente destinati a migliorare.
Detta in altre parole, meglio approfittare del cacao quest’anno, perchè il prossimo San Valentino i cuoricini di cioccolato ce li faranno pagare molto più cari… Buon San Valentino a tutti!
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