Ci salverà la Cina dalla carenza di acciaio?

Il conflitto russo-ucraino ha impattato sui prezzi dell’acciaio e dei prodotti ferrosi. Adesso, l’Occidente è alla ricerca di forniture alternative che spera possano arrivare dalla Cina.

La guerra Russia-Ucraina sta sostenendo i prezzi di molte materie prime, tra cui acciaio, minerale di ferro e carbone coke.

Russia e Ucraina sono tra i maggiori esportatori di acciaio (la Russia, soltanto a gennaio, ha prodotto circa 6,6 milioni di tonnellate). Una interruzione di questa catena di approvvigionamento sta spingendo gli acquirenti a cercare delle alternative. Tra queste c’è la Cina, il primo produttore mondiale di acciaio.

Anche in Cina i prezzi dei ferrosi si stanno surriscaldando

La scorsa settimana i prezzi dei prodotti ferrosi e i futures sul minerale di ferro e sul carbone allo Shanghai Futures Exchange (SHFE) hanno registrato una tendenza al rialzo. Anche i futures dei coil laminati a caldo (HRC) hanno registrato una crescita, con un rialzo del 2,1% a 5.138 yuan (814 dollari) per tonnellata dopo aver toccato nell‘indraday 5.158 yuan, il livello più alto dall’11 febbraio. Anche il tondo per cemento armato è salito dell’1,8% a 4.860 yuan per tonnellata, dopo aver toccato il massimo della giornata di 4.893 yuan.

Venerdì scorso, i futures sul minerale di ferro in Cina hanno registrato il più grande guadagno settimanale in oltre due anni per la paura che ci siano interruzioni nell’offerta.

Tutto lascia intendere che il graduale aumento della domanda di infrastrutture cinesi e la guerra RussiaUcraina spingeranno i prezzi verso l’alto, con un effetto che potrebbe protrarsi anche nelle prossime settimane.

La Cina sopperirà all’acciaio che manca all’Occidente?

È naturale che il mondo occidentale guardi alla Cina per recuperare le quantità di acciaio che non arriveranno dall’Ucraina e dalla Russia.

Tuttavia, è da vedere che la Cina voglia aumentare la propria produzione di acciaio, con un incremento dell’inquinamento generato dalle centrali a carbone del paese.

Negli ultimi anni il governo cinese ha combattuto in modo deciso l’inquinamento e difficilmente tollererà di inquinare l’aria che respirano i propri cittadini per accontentare un Occidente che ha fame di acciaio dopo aver deciso, attraverso le sanzioni, di rigettare quello russo.

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