Russia fuori da SWIFT. Per le materie prime in Europa sarà un disastro

La Russia viene estromessa dallo SWIFT (per il momento solo alcune banche) mentre le esportazioni russe di materie prime verso l’Europa verranno certamente interrotte. Si aprono scenari drammatici…

Le sanzioni occidentali contro la Russia si estendono. Alcune banche russe verranno messe fuori dal sistema di pagamento internazionale SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). Di conseguenza, le esportazioni russe di tutte le materie prime, dal petrolio ai metalli e ai cereali, saranno interrotte.

Certamente, si tratta di un duro colpo per l’economia russa ma anche di un grosso danno per l’Occidente. Infatti, inflazione e aumento dei prezzi colpiranno l’Unione Europea (soprattutto) e gli Stati Uniti.

Danni incalcolabili per l’economia

Molti traders e analisti pensano che la punizione a Mosca non sembra scaturire da una scelta razionale e temono possa portare a danni incalcolabili per l’economia in un momento in cui l’Occidente sta lottando con prezzi dell’energia record e un’inflazione galoppante.

Secondo Reuters, per il momento, alcune banche russe sono state evitate dalle sanzioni. Tra queste Gazprombank, che gestisce le enormi quantità di denaro provenienti dai pagamenti di petrolio e gas. Tuttavia, nonostante la mossa occidentale di buttare fuori dal sistema SWIFT solo le transazioni non energetiche, gli esperti non hanno dubbi che la sanzione causerà grandi sconvolgimenti nei flussi commerciali di energia nel breve termine, almeno fino a quando gli interessati non passeranno a sistemi alternativi come Telex o altri.

Il flusso di materie prime con la Russia si interromperà

Di certo, se non ci saranno esenzioni chiare alle sanzioni, il flusso di materie prime con la Russia si interromperà. La Russia produce il 10% del petrolio mondiale e fornisce il 40% del gas europeo. È il più grande esportatore mondiale di cereali e fertilizzanti, il principale produttore di palladio e nichel, il terzo esportatore di carbone e acciaio e il quinto esportatore di legno. La Russia è l’undicesima economia più grande del mondo ed è il fornitore di un sesto di tutte le materie prime.

Come riporta Reuters, i flussi di materie prime russe verso l’Occidente saranno gravemente interrotti per giorni se non settimane, fino a quando non sarà stabilita chiarezza sulle esenzioni. Non è escluso che le interruzioni siano totali.

I russi devieranno le materie prime verso la Cina

Al contrario, i flussi di petrolio, gas e materie prime dalla Russia verso l’Asia, in particolare verso la Cina, con tutta probabilità continueranno, anche perché Mosca e Pechino hanno sviluppato alternative a SWIFT (il cinese CIPS e il russo SPFS).

I russi pensano di reindirizzare totalmente le proprie esportazioni dall’Europa alla Cina se i flussi verranno interrotti ma gli esperti ritengono che, per quanto riguarda il gas e il petrolio, l’operazione potrebbe non riuscire.

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