C’è il rischio di una guerra tra la piccola Guyana e il Venezuela?

La contesa territoriale tra Guyana e Venezuela sembra la storia di Davide e Golia. Ma se intervengono gli Stati Uniti le parti si invertono.

La Guyana è un piccolo stato dell’America del Sud, confinante con due tra gli stati più importanti del continente: Venezuela e Brasile.

Per quanto piccolo, questo territorio è diventato uno dei luoghi più importanti del mondo per le perforazioni di petrolio. Negli ultimi 5 anni la ExxonMobil ha messo a segno la scoperta di grossi giacimenti petroliferi e altre società stanno arrivando per estrarre petrolio.

Un paese poverissimo benedetto dal petrolio

Il paese, piccolo e poverissimo, è finalmente attraversato da un’ondata di ottimismo circa la possibilità di ottenere benefici economici da questa recente corsa all’oro nero. Un ottimismo in netto contrasto con il malcontento e risentimento del suo potente vicino, il Venezuela, che rivendica da tempo la provincia di Essequibo.

Una storia simile a quella di Davide contro Golia, visto che il Venezuela vanta le maggiori riserve mondiali di petrolio accertate (circa 304 Bbbl), mentre quelle della Guyana sono una frazione (9-10 Bbbl). Tuttavia, non ci sono solo i numeri dietro alle decisioni e ai comportamenti umani.

Nicolás Maduro, presidente di un paese frustrato e preoccupato, si è impegnato a riconquistare Essequibo. La Guyana aggiunge una grande scoperta dopo l’altra mentre la compagnia petrolifera nazionale venezuelana (PDVSA) si trova a dover affrontare una crisi che sta mettendo in discussione la sua stessa esistenza.

In questo contesto, le preoccupazioni che il Venezuela decida di scatenare un conflitto armato per conquistare il territorio conteso, hanno solidi fondamenti.

Una contesa che risale al 1840

La disputa su Essequibo è un’eredità coloniale che risale al 1840, quando l’Impero Britannico demarcò la frontiera tra la Guiana Britannica e il Venezuela. Nonostante gli arbitrati e le negoziazioni, la questione di chi dovesse controllare la regione di Essequibo rimase irrisolta, ma nessuno è mai stato tentato di far valere le proprie ragioni con la forza poiché la regione era in gran parte disabitata e senza alcun valore economico. Ma, nel 1966, la Guyana si dichiarò indipendente e Caracas riconobbe l’indipendenza del paese. Successivamente, le relazioni di buon vicinato dell’era Chavez avevano allontanato qualsiasi tensione sui territori di Essequibo.

Ma le scoperte di petrolio da parte di una grande multinazionale come la ExxonMobil, combinate con le sanzioni economiche americane contro il Venezuela, hanno riacceso la miccia di un possibile conflitto armato.

Ma dietro alla Guyana ci sono gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti cercheranno di salvaguardare i beni di ExxonMobil in Guyana. Non per nulla, all’inizio di quest’anno ci sono state esercitazioni militari congiunte sulla costa USA-Guyana. Sembra anche che il governo della Guyana sia intenzionato a rafforzare i legami militari con gli Stati Uniti, incluso l’acquisto di armi.

Attualmente, la questione Essequibo è all’esame della Corte di Giustizia delle Nazioni Unite, che si presume esprimerà il suo giudizio tra il 2023 e il 2024. Se la decisione sarà a favore della Guyana, il che sembra abbastanza probabile, il Venezuela potrebbe decidere per una risposta militare.

Naturalmente, da qui ad allora, succederanno molte cose tra Maduro e la nuova amministrazione Biden, che potrebbe trovare nuove strade per affrontare l’enigma venezuelano.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED