Questo è il tuo debito… presto o tardi dovrai pagarlo!

Un altro modo, meno diffuso e più spiacevole, di misurare il debito di una paese è quello pro-capite. E quando viene a galla che ogni italiano, bambini e anziani compresi, ha un debito di quasi 50 mila euro, la parola “debito pubblico” comincia a suonare molto diversamente…

Era il primo secolo a.C. quando Publilio Sirio, drammaturgo romano, scriveva: “I debiti sono la schiavitù degli uomini liberi“. Proprio lui, che fu condotto a Roma dalla Siria come schiavo, ottenendo in seguito la libertà, non avrebbe mai immaginato che, duemila anni dopo, il mondo sarebbe stato ridotto in schiavitù.

Infatti, oggi, molti governi spendono denaro che viene dato loro in prestito, per sostenere tutte quelle spese che preferiscono non ridurre e non coprire con l’aumento delle tasse. Ma troppi debiti possono fare male all’economia, soprattutto in una fase di recessione.

Gli Stati Uniti, per la prima volta nella loro storia, hanno da poco superato i 20 bilioni di dollari di debito pubblico, mentre il Regno Unito è a circa 2,5 bilioni e l’Italia, più o meno, allo stesso livello (2,28 bilioni di euro a settembre 2017).

Il debito non è di “Pantalone”, ma di ognuno di noi

Tuttavia, se si ragiona in termini pro-capite, le cose appaiono sotto una luce diversa. Così, per esempio, se i giapponesi volessero azzerare il loro debito nazionale, dovrebbero pagare 90.345 dollari ciascuno. Noi italiani, per annullare il nostro debito pubblico, dovremmo tirar fuori dal portafoglio 58.693 dollari a testa che, per una famiglia di quattro persone, significherebbe una cifra di circa un quarto di milione di dollari.

Di solito, quando si parla di debito pubblico lordo, lo si esprime come percentuale del suo PIL poiché è il migliore indicatore di come un paese sia in grado di pagare i debiti senza incorrere in ulteriori debiti. Quando un governo prende in prestito denaro, deve ripagarlo con gli interessi. Così, quando i tassi di interesse salgono o l’economia rallenta, i livelli di debito possono diventare insostenibili.

Un debito che continua a crescere

Nel 2015, il livello medio del debito pubblico lordo nei paesi dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha raggiunto il 112% del PIL. Molto di più rispetto al 73% nel 2007, l’anno precedente all’inizio della crisi finanziaria. Il debito è cresciuto maggiormente in Italia, Spagna, Slovenia, Portogallo e Grecia, mentre si é ridotto in Norvegia, Svizzera e Israele.

Ma esiste anche qualche paese virtuoso, comunque indebitato. Si tratta della piccola Estonia, che ha soltanto 3.761 dollari di debito per abitante.

Di seguito, è riportata la classifica dei primi 10 paesi per debito pubblico pro-capite nell’OCSE, come calcolati dall’International DOI Foundation (IDF) e riferiti al 2015. Si consideri che, nel 2016, il debito pro-capite riferito ai paesi della graduatoria è ulteriormente cresciuto (ad eccezione di Giappone, Irlanda e Austria per i quali non sono ancora disponibili i dati).

Top 10 del debito pubblico pro-capite nei paesi OCSE
  1. Giappone (90.345 dollari)
  2. Irlanda (62.687 dollari)
  3. Stati Uniti (59.210 dollari)
  4. Italia (58.693 dollari)
  5. Belgio (58.134 dollari)
  6. Austria (49.975 dollari)
  7. Francia (49.652 dollari)
  8. Grecia (47.869 dollari)
  9. Regno Unito (47.052 dollari)
  10. Portogallo (44.306 dollari)

Possono sembrare dati statistici o qualcosa che riguarda soltanto gli economisti ma, anche se non riceviamo a fine mese la rata di questo mutuo da pagare, non illudiamoci, la storia insegna che quanto ogni generazione non paga i propri debiti, diventa impossibile evitare le guerre.

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