Qualcosa sta cambiando sul mercato dei metalli. I prezzi ribasseranno?

Le prospettive per i prossimi mesi sul mercato globale dei metalli industriali non sono rosee, non tanto per la guerra in Ucraina, quanto piuttosto per la situazione dell’economia cinese.

I mercati globali si trovano in un periodo storico di grandi cambiamenti e hanno perso gli equilibri che li hanno governati per decenni. Naturalmente, per chi si occupa di metalli industriali, il riscontro di tanta volatilità, incertezza e difficoltà di programmazione è qualcosa di quotidiano.

Quello che sta accadendo in queste settimane è un altro di questi drastici cambiamenti. Dopo mesi di forte inflazione, quello che abbiamo davanti si presenta come qualcosa di completamente diverso e le prospettive per i metalli potrebbero cambiare sostanzialmente.

La minaccia di una recessione in Europa

Capital Economics ha recentemente ricordato come i 3 grandi blocchi economici del mondo (Cina, Stati Uniti ed Europa) si trovano oggi ad affrontare notevoli venti contrari. Negli Stati Uniti la Federal Reserve (FED) è sempre più aggressiva, mentre la zona euro è di fronte alla minaccia di una recessione.

Nel frattempo, la Cina si trova ad affrontare un’ondata di COVID-19, in versione Omicron, con una politica restrittiva che sta soffocando alcune delle città più grandi ed economicamente più importanti del paese. Sempre secondo Capital Economics, le aree colpite dai lockdown rappresentano circa il 40% del PIL e l’80% delle esportazioni cinesi.

Ma è la Cina che spaventa il mercato dei metalli

Ma quello che preoccupa maggiormente sono le prospettive più generali della Cina e non tanto il COVID-19. Il settore dell’edilizia sta affogando nei debiti mentre ci sono sempre meno acquirenti che vedono un vantaggio nell’investire nel mercato immobiliare. A peggiorare le cose, le abitudini dei consumatori cinesi si stanno adattando ai mercati esteri.

Secondo Reuters, a marzo, l’attività industriale cinese è crollata al ritmo più veloce degli ultimi due anni. A conferma della situazione a dir poco preoccupante c’è l’indice Caixin (uffici acquisti) scivolato a 48,1, il valore più basso dalla prima ondata di pandemia all’inizio del 2020. Anche il PMI ufficiale (Purchasing Managers Index) è sceso sotto 50 per la prima volta quest’anno, un livello che indica la contrazione.

La domanda di metalli del gigante asiatico rallenterà

La domanda interna è in stallo, mentre i mercati esteri si sono fermati, soprattutto a causa della guerra in Ucraina. Se la crescita economica della Cina rallenta e la domanda industriale e dell’edilizia si indebolisce, la richiesta di metalli del più grande consumatore mondiale diminuirà.

Tanto è vero che i prezzi dei metalli hanno già iniziato a scendere, come sta accadendo al rame e all’alluminio.

Fino ad ora, la grande forza che ha trascinato il mercato dei metalli è stata la domanda. Ma, visto che nei 3 grandi blocchi economici del mondo sta rallentando, è ragionevolmente probabile che la domanda di metalli industriali scenderà. Chi opera quotidianamente sui mercati si è già reso conto che l’approvvigionamento di metalli sta diventando meno problematico.

Il metalli non si sono ancora piegati al ribasso ma, nei prossimi mesi, potremmo assistere ad un cambio di direzione dei prezzi che i consumatori aspettavano da tanto tempo.

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