Prezzi del ferro fuori controllo in Asia. La febbre arriverà anche in Europa?

La speculazione sta spingendo i prezzi del minerale di ferro a livelli record su tutti i mercati asiatici. Ma per qualcuno il rally è solo all’inizio…

In Asia i prezzi del ferro sono fuori controllo e gli speculatori stanno facendo festa.

Questa settimana, in un solo giorno, i prezzi sono schizzati del 10%, costringendo il Dalian Commodity Exchange (DCE) ad aumentare i limiti di trading e i margini, nel tentativo di raffreddare la speculazione. Nel frattempo, lo Shanghai Futures Exchange (SHFE) ha introdotto delle commissioni per la chiusura delle posizioni di futures sul tondo per cemento armato e sull’acciaio laminato a caldo. In altre parole, vuole scoraggiare l’attività speculativa.

Alla Borsa di Singapore, il contratto di giugno per il minerale di ferro è balzato del 10,3%, toccando il livello record di 226,25 dollari per tonnellata.

Forte domanda e catena di approvvigionamento sotto pressione

Per il momento, i margini dei produttori si sono salvati visto che i prezzi di vendita si sono mossi di pari passo. Secondo il South China Morning Post, un centinaio di produttori di acciaio cinesi hanno rettificato i prezzi dei semilavorati al rialzo.

È la forte domanda che sta trascinando i prezzi verso l’alto, mentre da mesi circolano timori di una carenza di minerale di ferro di elevata purezza. Inoltre, è sempre più diffusa la convinzione che la domanda di acciaio a livello globale sia in aumento, non solo in Cina. Ciò provoca forti pressioni sulla catena di approvvigionamento, già in tensione.

Poi ci sono da considerare altri due fattori che stanno progressivamente assumendo un’importanza sempre maggiore: la speculazione e le tensioni tra Cina e Australia. Mentre il primo fattore viene in qualche modo contenuto dalle autorità di borsa aumentando costi e margini, il secondo è nelle mani della politica.

Fa paura che la Cina possa sospendere gli acquisti dall’Australia

La reazione furiosa di Pechino alle dichiarazioni del governo australiano sulle origini del COVID-19, sulle minoranze nello Xinjiang e sui dissidenti politici di Hong Kong, non promette bene. Fino ad oggi la Cina ha imposto dazi doganali su orzo, manzo e vino australiani.

Tuttavia, i trader e i consumatori hanno paura che il minerale di ferro possa seguire la stessa strada. Questa paura sta incoraggiando i consumatori ad affrettarsi a comprare. Per il Financial Times la Cina potrebbe anche decidere di sospendere temporaneamente gli acquisti dall’Australia.

Alcuni temono che quello che sta accadendo sui mercati alimenterà l’inflazione in Cina. Il gigante asiatico è il più grande importatore mondiale di minerale di ferro e di carbone da coke. Una rapida inflazione dei prezzi avrebbe un serio impatto sulla posizione competitiva cinese.

Anche se la tempesta sui mercati asiatici del ferro potrebbe sembrare una cosa lontana, nessuno sarebbe tanto ingenuo da scommettere che gli effetti non colpiranno anche l‘Europa.

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