Prezzi dell’acciaio al rialzo ancora per mesi. La crisi di offerta continua…

Con il conflitto in Ucraina che riduce l’offerta di acciaio, i prezzi in Europa proseguono la loro corsa verso l’alto. Fino a quando?

Il problema di un’offerta ridotta per il conflitto in Ucraina, sta infiammando il mercato dell’acciaio in tutta Europa. I prezzi si sono impennati ovunque e nessuno intravede la fine di questo rally.

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha interrotto la logistica dalle zone di guerra, mentre le sanzioni hanno reso difficili le transazioni commerciali. Inoltre, i prezzi dell’energia continuano a crescere con oscillazioni fortissime. Difficile immaginare qualcosa di peggio…

Un quinto delle importazioni della UE

La Russia è il quinto produttore mondiale di acciaio, l’Ucraina il quattordicesimo. I due paesi, nel complesso, rappresentano un quinto delle importazioni nell’Unione Europea. Ecco perché i prezzi europei dei coils laminati a caldo (HRC), secondo Reuters, sono aumentati a dismisura (quasi il 40% nelle ultime 3 settimane). Tanto per avere qualche altro riferimento si consideri che in Nord America e in Cina i prezzi sono cresciuti del 7-8%.

Come accennato, non si vede la fine di questa corsa al rialzo dei prezzi. Secondo MEPS International, nel breve termine continueranno a salire, con aumenti attesi almeno fino alla fine di aprile a causa delle gravi interruzioni delle forniture, per risolvere le quali ci sarà bisogno di tempo.

Per fortuna, almeno fino ad ora, le sanzioni occidentali non hanno preso di mira specificamente le società siderurgiche russe. Se ciò dovesse accadere, le conseguenze sarebbero ancora peggiori. Tuttavia, sono bastate le attuali sanzioni per creare problemi logistici alla catena di approvvigionamento, interrompendo attività e spedizioni.

Importanti impianti chiusi in Spagna e Germania

A tutto questo si aggiunge la grave crisi energetica che ha travolto l’Europa, dove il settore siderurgico era già alle prese con alti costi energetici prima ancora della crisi in Ucraina. Dopo lo scoppio della guerra, ArcelorMittal e Acerinox hanno interrotto la produzione in Spagna e Lech-Stahlwerke ha interrotto la produzione in Baviera.

Secondo Bank of America, ancora prima che scoppiasse il conflitto ucraino, a gennaio, la produzione di acciaio europea era scesa al livello stagionale più basso dal 2009. È presumibile che i dati produttivi dei prossimi mesi saranno drasticamente inferiori.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED