Che i mercati stiano attraversando un periodo di grande incertezza è palese. Al contrario, che gli umori sul mercato siderurgico stiano cambiando è meno evidente ma, ogni giorno che passa, si rinforzano le ragioni dei pessimisti.
I prezzi del minerale di ferro sono scesi al minimo di 4 mesi (-12,6% dalla fine di marzo) per le crescenti preoccupazioni circa la domanda. Infatti, i lockdown per il COVID-19 in corso in Cina non sembra finiranno tanto presto. Secondo i dati del National Bureau of Statistics (NBS), a marzo, la produzione di acciaio cinese è scesa di oltre il 6% anno su anno.
In Cina alcuni operatori immobiliari sono in bancarotta
Sempre in Cina, esistono ancora serie preoccupazioni riguardo al settore immobiliare. Alcuni operatori sono già falliti per problemi di liquidità, amplificati dai drammatici cali delle vendite seguiti ai lockdown pandemici, soprattutto nella megalopoli di Shanghai.
A livello globale, Arcelormittal prevede un calo fino all’1% della domanda di acciaio nel 2022, un drastico peggioramento rispetto alle previsioni della stessa società che indicavano una crescita dell’1% prima della guerra tra Russia e Ucraina.
In Europa i consumi di acciaio scenderanno di quasi il 2 percento
Anche la European Steel Association (Eurofer) ha rivisto in peggio le sue prospettive per il consumo di acciaio dell’Unione Europea (UE) nel 2022. Ad oggi, le previsioni indicano un calo dei consumi dell’1,9% (nel 2021 c’era stata una crescita del 15,2%). Per fortuna, per il 2023, rimane dell’ottimismo ed Eurofer prevede un aumento complessivo del 5,1%.
Dall’altra parte dell’oceano, le aspettative sulla domanda si stanno leggermente incrinando, pur in un contesto di economia in salute. Recentemente, Whirlpool ha detto di prevedere un rallentamento delle vendite negli Stati Uniti per quest’anno quando, soltanto qualche mese fa, si attendeva una domanda di elettrodomestici stabile.
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