Bank of America Merrill Lynch (BofAML) avverte che il Brent potrebbe presto raggiungere i 90 dollari al barile.
Le cause scatenanti sono le nuove regole dell’IMO (International Maritime Organization) relative ai carburanti impiegati per la navigazione e un dollaro più debole, a seguito dell’allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Meno zolfo nelle emissioni delle spedizioni marittime
Le nuove norme IMO relative al tenore di zolfo ammissibile per le spedizioni marittime, entreranno in vigore nel 2020. Sono questi nuovi limiti che potrebbero causare un picco nella domanda di petrolio raffinato di maggiore qualità, facendo pressione sui prezzi verso l’alto.
Come accennato, anche l’indebolimento del dollaro americano porterà ad un aumento dei prezzi. La cosa è tanto più probabile quanto migliori diventano i rapporti tra Cina e Stati Uniti circa la cosiddetta guerra commerciale in corso.
A febbraio, Bank of America Merrill Lynch aveva stimato che il Brent sarebbe stato scambiato tra i 50 e i 70 dollari al barile fino al 2024. Ma già dallo scorso maggio, la banca d’investimento americana aveva avvertito che, quest’anno, il petrolio poteva salire fino a 100 dollari (a quel tempo il Brent quotava 77 dollari al barile).
Le tensioni con l’Iran lieviteranno i prezzi del petrolio
Con le tensioni militari in aumento in Medio Oriente (soprattutto in Iran) ci sono maggiori probabilità che i prezzi del greggio vengano spinti verso l’alto. Nel caso, per il momento ancora poco probabile, di una guerra tra Stati Uniti e Iran, alcuni analisti hanno previsto che l’oro nero potrebbe raggiungere in un battibaleno i 250 dollari.
Sui mercati finanziari le options sul Brent mostrano una probabilità del 10% che i prezzi superino i 90 dollari. Mentre le possibilità di scendere sotto i 50 dollari sono soltanto del 6%.
Ad oggi (21 maggio), i prezzi del Brent sono a 71,83 dollari al barile, mentre quelli del WTI sono a 63,3 dollari al barile.
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