Nuovi rincari per l’acciaio europeo. ArcelorMittal aumenta i prezzi dei coils

L’ondata di rincari in Europa del settore siderurgico non si ferma. Il più grande produttore di acciaio del continente ha aumentato i suoi prezzi.

Acciaio sempre più caro in Europa. Il più grande produttore di acciaio del continente, ArcelorMittal, oggi (16 marzo) ha aumentato ufficialmente i suoi prezzi, e non di poco. D’altronde i costi dell’energia e dei rottami continuano a crescere, costringendo le acciaierie a riversarli sui consumatori finali.

La multinazionale indiana, che ha sede in Lussemburgo, ha rialzato i prezzi in tutta Europa di 100 euro a tonnellata per i coils laminati a caldo (HRC) che ora prezzano 1.400 euro a tonnellata. Per quanto riguarda i coils laminati a freddo (CRC) il nuovo prezzo è di 1.500 euro, mentre lo zincato a caldo (HDG) raggiunge 1.550 euro.

+430 euro da inizio mese

Dall’inizio del mese ArcelorMittal ha aumentato i prezzi dei coils laminati a caldo di 430 euro a tonnellata. Un’enormità se giudichiamo con i parametri di altri tempi, ma che dopo la guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali contro la Russia, sono probabilmente il minimo che chi produce acciaio potesse fare.

Nelle ultime settimane i costi di produzione sono aumentati, anche se questa settimana si sono stabilizzati. Tuttavia, la decisione dell’Unione Europea annunciato ieri (15 marzo) di vietare le importazioni di acciaio russo, ha avuto un effetto immediato sui prezzi, accentuando le paure per una carenza di forniture. Secondo Argus, i prezzi attuali già scontano l’impatto delle forniture di coils che non arriveranno più dalla Russia.

Le quote di acciaio russo vengono ripartite su India e Turchia

La Commissione Europea ha anche deciso di redistribuire le quote di salvaguardia sui prodotti siderurgici in considerazione dei divieti imposti all’acciaio della Russia e della Bielorussia. Ne beneficeranno l’India e la Turchia, le cui quote trimestrali di importazioni in Europa salgono rispettivamente a 273 e a 430 tonnellate.

I maligni pensano che parte dell’acciaio russo, d’ora in poi, si chiamerà acciaio turco, visto che la Turchia non ha imposto alcuna sanzione alla Russia.

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