I prezzi del nichel sono arrivati a 11.500 dollari per tonnellata (contratto a 3 mesi), il livello massimo mai raggiunto quest’anno al London Metal Exchange (LME).
Secondo gli analisti, l’aumento è dovuto soprattutto alla domanda proveniente dai settori dell’acciaio inossidabile e delle batterie, oltre ai nuovi e più rigidi controlli ambientali in Cina.
Per quanto riguarda le batterie, è probabile che la rivoluzione dei veicoli elettrici stia arrivando molto più velocemente di quanto anche gli analisti ottimisti si potessero aspettare, con l’effetto di far crescere la domanda di alcuni metalli, tra i quali il nichel.
Ma anche la riduzione della produzione nelle Filippine ha fatto la sua parte. Infatti, secondo il Ministero delle Miniere filippino, la produzione di minerale di nichel è diminuita del 24% nei primi sei mesi dell’anno. Le cause? Le cattive condizioni del tempo e le sanzioni governative contro gli impianti che non sono in regola con le normative ambientali. Di fatto, delle 30 miniere di nichel del paese, 11 non hanno prodotto neanche un chilogrammo di metallo nel corso della prima metà dell’anno.
La disponibilità di nichel sul mercato internazionale potrebbe diminuire a livello globale. Infatti, nonostante l’andamento positivo dei prezzi, molte importanti aziende del settore hanno annunciato che sospenderanno o arresteranno la produzione nei prossimi mesi.
First Quantum Minerals sospenderà subito tutte le operazioni in corso nella sua miniera di nichel di Ravensthorpe, in Australia, a causa dei prezzi non ancora remunerativi. Vale, il gigante minerario brasiliano, considera il mercato in depressione e, di conseguenza, non prolungherà la vita della sua miniera di Bay di Voisey, in Canada.
Le miniere di nichel in tutto il mondo hanno molto sofferto gli effetti di una debolezza dei prezzi sul mercato, inferiori in molti casi ai costi di produzione.
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