In una zona sperduta del nord del Messico, circa un’ora più a sud di Chihuahua, esiste una miniera di argento, piombo e zinco che non è diventata famosa per la sua attività estrattiva ma per aver custodito per secoli uno straordinario tesoro della natura e misteri ancora irrisolti.
Nel 2002, una coppia di fratelli, perforando per quasi mille metri sotto la superficie della miniera effettuarono un ritrovamento senza precedenti: la Cueva de los Cristales, o Grotta dei Cristalli, contenente i più grandi cristalli di gesso della Terra, che raggiungono anche i 15 metri di lunghezza e quasi i 2 metri di diametro. Una meraviglia ribattezzata con vari nomi, che cercano condensare in un nome lo spettacolo offerto dalla grotta: la Cappella Sistina dei Cristalli, la Tomba delle Stelle o la Cattedrale dei Cristalli.
La Grotta delle Spade
Nella miniera di Naica, un’altra grotta contenente cristalli più piccoli e ad una profondità di 400 metri, era stata scoperta agli inizi del ‘900 durante la rivoluzione messicana. Fu chiamata la Grotta delle Spade (Cueva de las Espadas) e divenne celebre grazie ai cristalli che rivestono le pareti, simili ad una barriera sottomarina in movimento ondulatorio per la corrente oceanica.
I processi geologici che creano piombo e argento possono fornire la materia prima per la formazione di cristalli; infatti i minatori di Naica avevano già trovato negli anni dei piccoli cristalli nella miniera. Ma appena si diffuse la notizia della scoperta degli enormi cristalli mai osservati prima, gli scienziati di tutto il mondo si posero una domanda: come hanno fatto a crescere cristalli così grandi?
Raggiungere la grotta non è per niente facile perché le condizioni al suo interno sono quasi insopportabili per un essere umano, con una temperatura che si aggira intorno ai 48 gradi centigradi e con un tasso di umidità di quasi il 100%. Comunque, dopo la sua scoperta l’accesso è stato chiuso.
Prepararsi per entrare nella grotta è come prepararsi per fare una passeggiata spaziale, ma ne vale la pena: lo spettacolo è da lasciare senza fiato, con obelischi e colonne di cristalli enormi e luminosi, spesso alti alcuni metri, circondati da cristalli più piccoli, totalmente trasparenti e taglienti come le lame di coltelli affilatissimi.
Segreti di milioni di anni
Per centinaia di migliaia di anni, le acque sotterranee sature di solfato di calcio sono filtrate attraverso le numerose grotte di Naica, riscaldate dal calore del magma sottostante. Quando il magma si è raffreddato, la temperatura dell’acqua all’interno della grotta si è stabilizzata a circa 136 gradi centigradi. A questa temperatura i minerali contenuti nell’acqua hanno cominciato a diventare selenite, le molecole con cui hanno formato i cristalli. All’interno della Grotta dei Cristalli, le condizioni sono rimaste invariate per millenni. Mentre in superficie e nelle profondità del terreno si succedevano nei secoli esplosioni vulcaniche, spostamenti di interi continenti e le specie animali si evolvevano, nel silenzio e in uno stato di totale isolamento, i cristalli delle grotte di Naica crescevano costantemente.
Secondo gli scienziati, i cristalli di Naica sono delle piccole capsule del tempo che custodiscono segreti di milioni di anni, dai pollini probabilmente intrappolati ai microbi antichissimi che potrebbero ancora vivere all’interno dei cristalli.
Purtroppo questa autentica meraviglia della natura è minacciata dalla mancanza di acqua. Infatti quando la grotta era piena, l’acqua sosteneva e conservava le travi di cristallo. Ora che la grotta è aperta all’aria, il peso e i gas potrebbero distruggere l’intera grotta che si spera venga presto dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO e posta sotto la sua tutela.
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