Il mercato milionario delle preziose ceramiche cinesi

Sempre più collezionisti e investitori si interessano all’affascinante mercato delle ceramiche cinesi, i cui prezzi sono esplosi verso l’alto nel corso degli ultimi 30 anni.

Ci sono tante storie e alcune leggende sul ritrovamento di ceramiche cinesi in qualche cantina o qualche mercatino dell’usato e poi rivendute a prezzi incredibili. Come il ritrovamento eccezionale di una ciotola “Ding“, acquistata ad un mercatino delle pulci per 3 dollari e rivenduta in un’asta a New York per 2,2 milioni di dollari.

Ma il prezzo record è stato raggiunto nel 2014, quando Sotheby ha venduto all’asta una piccola, ma molto rara, tazza di porcellana (“chicken cup“) per 36 milioni di dollari. Già nel 2006, Alice Cheng, una collezionista cinese di ceramiche era riuscita ad acquistare la cosiddetta “ciotola delle rondini“, risalente al diciottesimo secolo, per 19,4 milioni di dollari.

Il mercato delle ceramiche cinesi ha registrato un interesse crescente nel corso dell’ultimo secolo. Ma è stato solo a partire dalla fine degli anni ’90, con il boom dell’economia cinese, che i prezzi hanno avuto un aumento sconcertante.

La trappola delle copie false

Tutti questi eventi hanno scatenato i falsari, che hanno messo in circolazione un gran numero di false copie assai sofisticate. Con gli scavi del forno imperiale di Jingdezhen, alla metà degli anni ’90, i falsari hanno potuto entrare in possesso di cocci antichi di ceramiche originali. Ciò ha consentito loro di riprodurre manufatti completi con un campione originale come riferimento.

Riconoscere se un pezzo di porcellana è vero o falso è complesso. Un’impresa da specialisti. Infatti, quello che distingue le porcellane cinesi di pregio e autentiche sono il peso, la sensazione che si ha toccando lo smalto e la base della tazza o del vaso, il marchio inciso, il design, lo smalto utilizzato, la brillantezza e via dicendo.

Investire nelle ceramiche cinesi

Per chi non è tra i collezionisti ed esperti di questi manufatti affascinanti meravigliosi, sarà interessante sapere che, in Cina, questa arte ha radici antichissime. Ritrovamenti risalenti al Paleolitico e al Neolitico si sono moltiplicati nel corso degli ultimi decenni.

Ma quando si parla di ceramiche cinesi, si fa riferimento soprattutto alle porcellane e, non per nulla, la Cina è chiamata il paese della porcellana. A partire dalla dinastia Tang (8° secolo) e dalla dinastia Song (dal 9° al 13° secolo), molti studiosi e poeti hanno versato fiumi di inchiostro sulle ceramiche cinesi, strettamente collegate alla tradizione di bere il tè.

Per quanto riguarda il punto di vista di un potenziale investitore, la bontà dell’acquisto non dipende dall’età del pezzo, quanto piuttosto dalla qualità. Il “meglio” di qualsiasi cosa guadagna valore più rapidamente rispetto ad esemplari di media o bassa qualità. Una regola semplicemente dettata dalla domanda e dall’offerta.

Infatti, per quanto la domanda possa rarefarsi, ci sarà sempre qualcuno più interessato ai pezzi migliori rispetto a quelli peggiori.

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