Materie prime vicine al crollo? Ecco cosa dice il mercato azionario…

In questi giorni, gli esperti si domandano se le discese del mercato azionario porteranno ad un crollo del prezzo delle materie prime.

Agosto si sta dimostrando un mese di forti contrasti per i mercati azionari, a partire dagli Stati Uniti fino ad arrivare in Europa e Asia. Visto con quale ampiezza si sono mossi questi mercati è impossibile non domandarsi quali implicazioni possano avere per le materie prime in generale e per i metalli in particolare.

È noto che esistono evidenti correlazioni tra i prezzi delle azioni e le materie prime. Quindi, non è per niente fuori luogo chiedersi se la discesa dei mercati azionari di questo mese siano solo una correzione o i segnali della fine di un mercato al rialzo che dura da circa 11 anni.

Buone notizie dagli Stati Uniti

Negli Stati Uniti la disoccupazione è bassa, probabilmente a livelli record. Anche l’inflazione è bassa e i profitti delle imprese rimangono solidi e i fatturati continuano a correre. Tuttavia, c’è così tanta incertezza che le aziende non riescono a investire per mancanza di fiducia e per la convinzione che il meglio sia ormai passato. Questo spiega perché preferiscono riacquistare azioni proprie anziché investire in attività.

Allo stesso modo, gli investitori sono ipersensibili alle cattive notizie. Sebbene i segni di una recessione negli Stati Uniti siano molto deboli, gli investitori stanno prendendo ogni battuta d’arresto come un segno che una recessione potrebbe essere proprio dietro l’angolo.

Cattive notizie dall’Europa, anche per i nuovi problemi italiani

Ma in Europa le cose stanno diversamente e la recessione è molto probabile. Infatti, la locomotiva tedesca si è fermata e in Italia tira aria di caos.

Da quanto Salvini ha provocato la crisi di governo, i rendimenti dei titoli di stato italiani a due anni sono aumentati di 27 punti. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli a 10 anni sono aumentati con il loro più grande guadagno giornaliero di quest’anno. Una fuoriuscita dell’Italia è l’ultima cosa di cui l’Unione Europea ha bisogno, visto che si trova già alle prese con uno stallo della crescita e la Brexit.

È solo una correzione?

Tornando a cosa preannunciano le borse azionarie, secondo il Telegraph, i barcollamenti di agosto non sono l’anticamera di un crollo di mercato, ma semplicemente una correzione, per quanto spiacevole.

Come indica uno studio di LPL Research, agosto è stato il mese peggiore per i titoli azionari nell’ultimo decennio. Per qualche motivo sconosciuto, agosto è di gran lunga il mese più soggetto a incidenti sul mercato azionario. Inoltre, è il mese in cui è più probabile che si verifichi un risultato negativo.

Se così fosse, per la seconda metà del 2019, non resterebbe che attendersi una andamento laterale per i prezzi delle materie prime e dei metalli. Qualcosa a cui, almeno per la maggior parte dei metalli industriali, siamo già abituati da mesi.

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