Male la domanda UE di acciaio nel 2023. Calo dell’1,6%

Secondo EUROFER, quest’anno, la domanda di acciaio nell’Unione Europea dovrebbe diminuire dell’1,6 percento.

La domanda di acciaio nell’Unione Europea (UE) diminuirà nel corso di quest’anno. Secondo EUROFER (European Steel Association), la contrazione dovrebbe essere dell’1,6% quest’anno, un po’ meglio di quanto previsto in precedenza (ottobre) quando si credeva che il calo sarebbe stato dell’1,9%.

L’analisi dell’associazione dei produttori di acciaio europei con sede a Bruxelles, evidenzia come la domanda sia stata stravolta dalla furiosa inflazione, dai problemi delle catene di approvvigionamento, dai costi di decarbonizzazione a livelli senza precedenti e dalle importazioni a basso costo.

Prospettive negative

Anche le stime per quanto riguarda la domanda dell’anno appena trascorso sono state riviste al peggio. Un calo del 4,6% anziché del 3,5%, come invece indicavano le previsioni precedenti.

Sono mesi che EUROFER, insieme a molti altri operatori economici ed analisti, ha lanciato l’allarme circa le prospettive molto negative per l’industria siderurgica e per il comparto industriale europeo nel suo complesso. Nel terzo trimestre dello scorso anno, facendo riferimento ai dati più recenti disponibili, il consumo di acciaio è crollato dell’11,2% su base annua, raggiungendo 32,2 milioni di tonnellate. Si tratta della più bassa quantità registrata dalla pandemia di COVID-19.

Va considerato che la domanda si è indebolita nonostante alcuni importanti settori che utilizzano l’acciaio, come auto ed edilizia, abbiano visto l’attività produttiva aumentare del 4% su base annua nel terzo trimestre.

Ripresa nel 2024. Speranza fondata o illusione?

Su fronte delle importazioni di acciaio, diminuite del 17,2% su base annua nel terzo trimestre, i dati EUROFER mostrano anche una crescita del 35% dal 2020 al 2022.

Ci sono dubbiose speranze che il settore possa riprendersi nel 2024, con un aumento della domanda dell’1,6%. Naturalmente, si tratta di proiezioni che dovranno fare i conti con incertezze di non poco conto: i prezzi dell’energia, la guerra in Ucraina, l’inflazione e i problemi delle catene di approvvigionamento.

METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED



LA LETTURA CONTINUA...