Lo stagno ha raggiunto i massimi degli ultimi 16 mesi.
Anche se i dati di aprile circa un aumento delle esportazioni di stagno indonesiane avevano causato una discesa delle quotazioni, il cammino verso l’alto dei prezzi del metallo è ripreso.
Come sanno i nostri lettori, dopo gli enormi guadagni da inizio anno, era logico attendersi una pausa prima di riprendere la corsa. In altre parole, le vendite di maggio innescate dall’aumento delle esportazioni indonesiane non erano certo un segnale della fine del ciclo ascendente dello stagno, come stanno dimostrando i forti aumenti delle ultime settimane, sintomatici di un cambio radicale degli umori degli investitori.
Il clima sembra cambiato per molti metalli industriali, ma il comportamento dello stagno è ancora più straordinario in considerazione del lungo periodo negativo durato cinque anni.
Come accennato in precedenza, le esportazioni di stagno dall’Indonesia sono aumentate in aprile ma, in maggio, sono calate del 22% rispetto al mese precedente e del 14% anno su anno. Inoltre, le scorte di metallo accumulate in aprile sono state completamente smaltite. Tutti segnali che rafforzano la fiducia degli investitori.
Dal 28 giugno i prezzi sono saliti costantemente e le aspettative di questi ultimi giorni su un ulteriore allentamento delle politiche monetarie delle principali banche centrali, ha spinto verso l’alto un po’ tutte le materie prime.
La rapida salita del dollaro americano alla vigilia della Brexit si è affievolita e adesso gli investitori stanno scommettendo che la Federal Reserve americana (FED) non aumenterà i tassi di interesse per tutto quest’anno, al contrario delle precedenti aspettative di ben due aumenti.
Ciò potrebbe contenere la corsa del dollaro nel breve termine e, di conseguenza, aiutare i prezzi delle materie prime a salire.
Quel che è certo è che il contesto di mercato per lo stagno è profondamente cambiato. I tempi in cui gli acquisti si facevano inseguendo prezzi sempre più bassi, diventeranno ormai un lontano ricordo.