Litio, tangenti e politica in Cile

Il più grande produttore di litio del mondo è al centro di uno scandalo politico in Cile, che ha travolto il principale partito conservatore del paese. Una storia oscura, che affonda le radici ai tempi dell’ex dittatore Augusto Pinochet.

Chi non è del settore, difficilmente è a conoscenza del fatto che il più grande produttore di litio del mondo si trova in Cile.

Un paese, ricco di risorse naturali, soprattutto rame, che sta attirando l’attenzione dei mass-media internazionali (esclusi quelli italiani) per lo scandalo dei finanziamenti illegali al più grande partito della destra cilena.

A seguito di un’ampia indagine  sulla corruzione e sull’evasione fiscale è emerso che il partito UDI (Unione Democratica Indipendente) è stato finanziato illegalmente da una società finanziaria (Banco Penta). La popolarità del partito è crollata ed il presidente del partito, Ernesto Silva, è stato costretto alle dimissioni.

Al centro dello scandalo e del sistema che generava fondi neri per il partito, ci sarebbe la Sociedad Quimica y Minera (SQM), il più grande produttore di litio e di iodio del mondo. La vicenda ha portato ad un terremoto nel consiglio di amministrazione della società, con le dimissioni dell’Amministratore Delegato e di tre consiglieri in rappresentanza della Potash Corp of Saskatchewan, società mineraria canadese.

Affari oscuri hanno portato il genero di Pinochet a guidare un gruppo di investitori per comprare le azioni di SQM ad un terzo del loro valore di mercato

I magistrati sono adesso alla ricerca di un pagamento della SQM alla cognata di Pablo Wagner, che correva per il Senato nel 2009. Pablo Wagner venne eletto e diventò Ministro delle Miniere nel 2010.

In precedenza, la SQM era riuscita ad evitare un’ispezione dei magistrati nei propri uffici ma, dopo un duro scontro tra gli amministratori della società, è arrivata la decisione di fornire volontariamente tutte le informazioni richieste dalla Procura della Repubblica cilena.

Non è la prima volta che la SQM viene coinvolta in scandali legati ai suoi legami politici, che secondo qualcuno risalgono al partito dell’ex dittatore Pinochet. Era il 2013 quando Julio Ponce, la cui vicinanza con il generale Augusto Pinochet lo ha aiutato a diventare uno degli uomini più ricchi del Cile, venne accusato come dirigente della società di abuso di posizione di potere (insider trading). Una piccola cosa rispetto agli affari oscuri che hanno portato il genero di Pinochet a guidare un gruppo di investitori per comprare le azioni di SQM ad un terzo del loro valore di mercato. Operazione con la quale, tramite una rete di interposte persone, è entrato in possesso di circa il 30% dell’intera società.

Le azioni della Sociedad Quimica y Minera, leader nella produzione di litio e di iodio ma anche un importante produttore di potassa, sono scese di circa il 32% in pochi giorni, arrivando a toccare anche i 15 dollari. Attualmente il loro valore è di quasi 19 dollari.

Un duro colpo per le ambizioni dei cileni, che vantano il primato di essere il paese meno corrotto dell’America Latina.

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