Nella corsa all’oro bianco (litio) il vantaggio della Cina è incolmabile

La Cina domina la catena globale di approvvigionamento, mentre continua a setacciare il mondo alla ricerca di nuove fonti di litio.

È soprannominato l’oro bianco e, nel mondo moderno, ha un valore immenso. Anche se i suoi prezzi sono diminuiti drasticamente rispetto ai massimi raggiunti alla fine del 2022, rimane fondamentale per le batterie ricaricabili dei veicoli elettrici e per le fonti di energia solare/eolica.

Un metallo tanto strategico come per l’appunto il litio, è quasi completamente nelle mani della Cina che domina la catena di approvvigionamento, nonostante molti paesi stiano cercando di mettere le mani su questa preziosa materia prima. La supremazia cinese deriva soprattutto dalla raffinazione, visto che in termini di riserve possiede meno del 7% delle riserve mondiali di litio. È quindi un grande importatore che divora il 70% del totale dei composti del litio, in gran parte destinati ai produttori nazionali di batterie al litio.

Setacciando il mondo per trovare nuove fonti di litio

I paesi occidentali si sono resi conto (in grave e colpevole ritardo) di essere troppo dipendenti dalle forniture cinesi e stanno cercando di liberarsene. Ma, nel frattempo, anche la Cina continua a setacciare il mondo alla ricerca di nuove fonti di litio. Come ha riportato Bloomberg, il noto produttore cinese di componenti per batterie CNGR sta esplorando le opzioni per acquistare una partecipazione nei depositi di salamoia argentini (nella provincia di Jujuy e nella provincia di Salta) nel tentativo aggiungere un altro anello alla sua catena di approvvigionamento. Inoltre, la stessa azienda, ha acquisito una partecipazione del 90% nel progetto di salamoia Solaroz, sempre in Argentina.

Nella corsa ad accaparrarsi litio il più velocemente possibile c’è anche l’India. Il produttore di materiali per batterie Altmin è attualmente in trattative con il governo australiano per ottenere l’accesso alle forniture di quel paese. Come unico produttore indiano di materiali catodici attivi, Altmin ottiene attualmente il suo carbonato di litio dal Brasile e dalla Bolivia. A causa dell’assenza di impianti di lavorazione del litio in India, il governo continua a offrire incentivi per incoraggiare le aziende private a creare tali impianti a livello locale.

L’Africa ha un grande potenziale, ma…

Ma nello scacchiere globale del litio anche l’Africa gioca un ruolo importante, poiché detiene il 5% delle riserve globali di minerale naturale di litio. Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia, il Ghana e il Mali, solo per citarne alcuni, sono seduti sopra giacimenti di litio piuttosto grandi. Naturalmente, l’interesse cinese per questi paesi e per le loro risorse è molto alta e prevede una strategia di estrazione in loco, esportando poi il minerale in Cina per la raffinazione. Come anche i dati più recenti confermano, i cinesi continuano ad acquisire miniere africane di litio oltre che di terre rare e altri minerali critici.

Questa situazione presenta però un paradosso, che l’Africa conosce molto bene visto che è lo stesso che ha vissuto con i colonizzatori occidentali. Per sfruttare le sue risorse di litio e ricavarne un po’ di ricchezza dovrebbe realizzare veri e propri impianti di lavorazione del litio, cosa che richiederebbe una fornitura costante di elettricità, l’esistenza di infrastrutture di trasporto e politiche comuni e stabili nei paesi interessati. La Cina riuscirà e avrà la volontà per aiutare l’Africa ad andare in questa direzione?

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