L’Australia si unirà presto alla rivoluzione della cannabis medica.
Il governo federale australiano si sta apprestando a legalizzare la marijuana per scopi medici e scientifici. L’iniziativa gode dell’appoggio della maggior parte dei cittadini, come dimostra un sondaggio dello scorso mese a riguardo, che ha mostrato come il 91% degli australiani siano a favore della legalizzazione.
Il sondaggio ha chiesto se l’uso di marijuana per scopi medici dovesse essere legale oppure no. Soltanto il 7% ha votato a sfavore.
I più favorevoli sono gli ultra cinquantenni
Ma, cosa che a qualcuno potrà apparire sorprendente, il più forte sostegno a favore della legalizzazione è stato registrato nella fascia di età oltre i 50 anni. Cioè tra le persone più suscettibili al sollievo offerto dalla marijuana per malattie quali il cancro, il morbo di Parkinson, il glaucoma e altre ancora.
Ancora prima della pubblicazione dei risultati del sondaggio, il governo federale australiano aveva annunciato l’intenzione di modificare la legge Narcotic Drug 1967 per consentire la coltivazione di cannabis a fini medici e scientifici, senza violare i trattati internazionali contro i narcotici. Attualmente, la legislazione australiana inquadra la marijuana come una droga illegale, sanzionandone il possesso e la vendita con pene diverse da stato a stato.
Naturalmente, quello che sta succedendo in Australia è sintomatico di un trend globale a favore delle possibilità curative offerte dalla marijuana. Inoltre, fornisce una speranza per alleviare il dolore di tutti quei pazienti colpiti da gravi malattie.
Grandi aspettative anche tra gli investitori
Tuttavia, la nuova medicina, ha sollevato fondate aspettative anche tra gli investitori. Infatti, molti intravedono un enorme potenziale di sviluppo nei prodotti e nei servizi di questo nascente settore economico.
In Australia, per esempio, esistono tre società, quotate in borsa all’Australian Securities Exchange (ASX), che si occupano di marijuana medica: MMJ Phytotech, Erin Resources e Capital Mining. Due di loro sono società minerarie.
Le decisioni che prenderà l’Australia nei prossimi mesi, avranno un forte impatto sul nascente mercato della marijuana e non potranno che attirare l’attenzione degli investitori più informati.
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