Se l’Iran chiude lo stretto di Hormuz il petrolio vola a 250 dollari

Anche l’Iran ha alzato i toni nello scontro con gli Stati Uniti, minacciando quello che per gli analisti è uno scenario apocalittico: la chiusura dello Stretto di Hormuz.

Sulla tranquilla estate italiana, agitata soltanto dai timori circa il pericolo dei migranti, incombe una seria minaccia. Una minaccia che, in realtà, riguarda tutto il mondo e che sta sollevando crescenti preoccupazioni un po’ ovunque. Tranne che in Italia

I prezzi del petrolio potrebbero salire fino a 250 dollari al barile se l’Iran dovesse passare dalle parole ai fatti, chiudendo lo Stretto di Hormuz. La minaccia è una risposta dell‘Iran alla pressione degli Stati Uniti sugli acquirenti di petrolio iraniano affinché non ne comprino nemmeno una goccia.

17 milioni di barili al giorno

Secondo alcuni analisti, se le stretto di Hormuz verrà bloccato, verrà interrotto il commercio via mare di 17 milioni di barili di petrolio al giorno. La conseguenza potrebbe essere un balzo dei prezzi fino a 250 dollari al barile.

Naturalmente, non è uno scenario certo, visto che l’Iran ha a disposizione anche altre strade per dare una risposta agli Stati Uniti come, per esempio, una rappresaglia economica o militare.

Ma le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno avvertito che se chiuderanno Hormuz, cosa mai accaduta nella storia, la chiusura sarà per tutti, senza alcuna eccezione.

In ogni caso, la situazione geopolitica attuale non fa altro che fomentare le attese di un forte aumento dei prezzi internazionali del petrolio.

La Quinta Flotta della Marina Militare degli Stati Uniti

Per non considerare che nell’area naviga la Quinta Flotta americana, proprio per garantire il passaggio sicuro dei carichi petroliferi dei suoi alleati arabi in Medio Oriente. Quindi, qualsasi tentativo di blocco sarebbe interpretato come uno scontro militare diretto. Uno scenario che spingerebbe i prezzi dell’oro nero chissà fino a dove.

Per ora, i prezzi del petrolio sembrano abbastanza stabili (circa 75 dollari per il Brent e circa 71 dollari per il WTI). Ma, se mai dovesse verificarsi che il petrolio triplica il proprio valore, con la benzina presumibilmente verso i 6 euro al litro, chissà se in Italia si continuerebbe a pensare che il principale problema del paese è quello degli sbarchi dei migranti!

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