Si intravede la fine del caos delle spedizioni. Ma non a breve termine

Il raffreddamento della domanda dei consumatori, inventari più alti e l’aumento della capacità di spedizione potrebbero iniziare a normalizzare il commercio internazionale nella seconda metà del 2022.

Sta per terminare il secondo annus horribilis per le catene di approvvigionamento globali. Un anno di ritardi pazzeschi nelle consegne, prezzi delle spedizioni alle stelle e totale incertezza nella pianificazione della merce in arrivo e in partenza.

Miglioramenti previsti nel secondo semestre 2022

Tuttavia, dalla Euler Hermes ci sono buone notizie a riguardo. La compagnia di assicurazione sui crediti commerciali prevede che, nella seconda parte del 2022, ci potranno essere dei miglioramenti nella supply chain globale. Nei primi mesi dell’anno giocheranno ancora a sfavore i nuovi focolai di coronavirus, la politica zero-Covid della Cina e la prevista volatilità del commercio internazionale durante il capodanno lunare cinese. Ma, successivamente, ci sono tutte le premesse per pensare che la situazione possa normalizzarsi.

Come abbiamo visto in tutti questi mesi, le misure per contenere il Covid-19 hanno avuto un impatto negativo sulle operazioni di produzione e spedizione, portando maggiori difficoltà nelle catene di approvvigionamento. Attualmente, il commercio globale sta attraversando una contrazione dovuta per il 75% alle carenze di produzione e per il rimanente 25% per i colli di bottiglia logistici.

Una domanda più normale, inventari alti e nuove navi: il caos dovrebbe avere i mesi contati

Per Euler Hermes ci sono almeno tre buoni motivi per i quali tutto questo caos dovrebbe alleviarsi nella seconda parte del prossimo anno.

Innanzitutto, la domanda dei consumatori ha raggiunto il picco e, gradualmente, si normalizzerà. Nelle economie avanzate, le famiglie stanno andando verso un consumo più sostenibile, senza contare che tutti i beni acquistati durante la pandemia hanno un ciclo di sostituzione di almeno alcuni anni. Naturalmente, ciò contribuirà a mettere meno sotto pressione le catene di approvvigionamento.

Il secondo fattore della prevista normalizzazione della supply chain sono i magazzini, tornati ormai ai livelli pre-Covid. Dopo l’emorragia delle scorte all’inizio del 2020, i produttori hanno rimpinguato gli inventari per far fronte al rimbalzo senza precedenti della domanda.

Ultimo fattore, la capacità di trasporto in rapida crescita. Gli ordini di nuove navi portacontainer raggiungeranno livelli record, pari al 6,4% della flotta esistente, ma non prima della fine del 2022. Ecco perché i costi delle spedizioni rimarranno ancora elevati nei prossimi 12 mesi.

Infine, sempre guardando ai prossimi anni, Euler Hermes prevede che i volumi del commercio globale aumenteranno del 5,4% nel 2022 e del 4% nel 2023 (nel 2021 la crescita è stata dell′8,3%).

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