Il mercato globale del debito ha raggiunto cifre sproporzionate, anche se raffrontate con i livelli esistenti prima dell’ultima recessione. Facile immaginare come un aumento dei tassi di interesse possa avere implicazioni gigantesche e, in alcuni casi, deflagranti. Naturalmente, quando si parla di tassi sul mercato globale, si fa riferimento al dollaro americano e alle politiche monerarie della FED.
È il caso del mercato immobiliare di Hong Kong, talmente sovraccarico che rischia di crollare se i tassi saliranno troppo o troppo presto. Secondo The Telegraph, il 90% dei mutui locali è legato all’Hibor a tre mesi (tasso di prestito interbancario di Hong Kong).
Ma il tasso di cambio del dollaro di Hong Kong è ancorato al dollaro americano. Ovviamente, mentre i tassi interbancari globali aumentano e la FED americana si irrigidisce, Hong Kong è costretta a intervenire per difendere il proprio cambio ed arrestare i deflussi di capitale.
Il sistema finanziario più pericoloso del mondo
Sempre secondo The Telegraph, le autorità locali si stanno preparando a vendere “cambiali“, per drenare liquidità. Di conseguenza, sul mercato stanno crescendo i timori di una stretta creditizia e di una correzione dell’immobiliare, che potrebbe trasformarsi in un collasso.
Per Bloomberg Intelligence, il dollaro di Hong Kong è al suo livello più basso degli ultimi 33 anni. Ciò suggerisce un imminente rischio di fuga dei capitali. Il rapporto prezzo/utili del mercato immobiliare ha raggiunto il record assoluto di 19, ben più alto del picco precedente di 14, registrato all’inizio della crisi asiatica nel 1998. Allora, i prezzi delle case crollarono del 60%. Come dice Bank for International Settlements, il sistema finanziario di Hong Kong è il più pericoloso al mondo.
Infatti, mentre il tasso Hibor è intorno all’1%, quello Libor è a 2,29%, il massimo da dieci anni a questa parte. Prima o poi, i mercati prenderanno a prestito Hibor e investiranno in Libor, cosa che provocherà una massiccia fuga di capitali.
Le banche straniere rischiano grosso
Secondo gli analisti, i tempi del denaro a buon mercato devono finire e, nei prossimi 12 mesi, quasi certamente, i costi di indebitamento raddoppieranno. E per un mercato immobiliare ad alto indebitamento come quello di Hong Kong, dove circa il 90% dei mutui sono ancorati al tasso Hibor a tre mesi, le conseguenze saranno drammatiche.
Anche se le banche del paese sono considerate solide e in grado di superare una tempesta sul mercato immobiliare, non si può dire altrettanto delle banche straniere. Di queste, la HSBC e la Bank of China sono tra le più esposte, con depositi a Hong Kong di quasi 700 miliardi di dollari.
Nei prossimi mesi vedremo cosa succede nella piccola città-stato asiatica e se si avvereranno le previsioni di Capital Economics di prezzi delle case destinate a scendere di un terzo del loro valore. Sempre che, una crisi immobiliare a Hong Kong non inneschi una reazione a catena in tutto il sistema finanziario asiatico, perchè allora il problema potrebbe diventare molto, ma molto serio!
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