Anche la scorsa settimana, i prezzi del minerale di ferro sono rimasti incandescenti. La causa, questa volta, è stata la convocazione da parte del governo cinese dei dirigenti di 48 aziende per chiedere di ridurre l’inquinamento dei loro impianti.
Nel corso di quest’anno, il prezzo del ferro è cresciuto significativamente, aiutato in gran parte da colli di bottiglia sul lato dell’offerta.
Prezzi a 115,20 dollari per tonnellata
Secondo l’Australian Financial Review, il prezzo del minerale di ferro della scorsa settimana ha registrato il suo maggior guadagno settimanale da febbraio. Il futures di settembre (si tratta del contratto più scambiato) è salito del 4%, raggiungendo 115,20 dollari per tonnellata.
Le contrattazioni di futures al Dalian Commodity Exchange (DCE) sono diventate così febbrili che le autorità hanno alzato i limiti e i margini di trading. Saranno consentiti movimenti di prezzo fino all’8%, mentre i margini saliranno al 10%.
Inoltre, a marzo, in Cina è terminata la stagione invernale, quando gli impianti di riscaldamento producono un consistente inquinamento. Di conseguenza, si sono allentati i vincoli ambientali per gli impianti di produzione dell’acciaio, la cui produzione è subito aumentata.
Ma il governo cinese sta ancora chiedendo alle aziende di limitare il loro inquinamento. Secondo Reuters, il governo ordinerà alle imprese di tagliare la produzione.
Verso i massimi di 5 anni
In ogni caso, la corsa del ferro verso i massimi di 5 anni non è stata ostacolata nemmeno dalla notizia che Vale potrebbe riavviare la piena produzione della miniera di Brucutu, con le sue 20 milioni di tonnellate all’anno. Inoltre, la multinazionale brasiliana ha dichiarato che, nella seconda parte dell’anno, pensa di riavviare parzialmente anche la produzione in altre miniere (aggiungendo una produzione di altri 10 milioni di tonnellate all’anno).
Secondo gli esperti, il rally del ferro è principalmente mosso dall’offerta. Vale aveva infatti ridotto la produzione di 93 milioni di tonnellate di produzione in seguito al drammatico crollo della diga a Brumadinho (Brasile), mentre la produzione dell’Australia occidentale era stata colpita dal maltempo.
Tuttavia, per FocusEconomics, i prezzi del ferro faranno una retromarcia entro fine anno, quando crescerà la produzione in Cina, in India in Brasile e in Australia.
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