I paesi più indebitati del mondo

Classifica 2012 dei paesi più indebitati al mondo in base alla percentuale di debito sul Prodotto Interno Lordo.

Durante gli ultimi mesi i mass-media italiani hanno sottolineato ripetutamente come il debito pubblico dell’Italia sia una delle principali cause della crisi finanziaria che ha colpito il paese. Mancanza di investimenti, disoccupazione, recessione, crisi bancaria e industriale sarebbero state causate anche dell’enorme debito pubblico italiano.

Ma l’equazione “alto debito pubblico = crisi economica” è corretta? La priorità di abbassare il debito pubblico attraverso manovre fiscali è una scelta lungimirante? Esistono altri paesi nel mondo con debiti più alti o uguali a quelli dell’Italia?

La classifica 2012 dei paesi più indebitati del mondo in termini di percentuale sul Prodotto Interno Lordo, redatta sui dati della CIA (Central Intelligence Agency), è ricca di sorprese e di spunti di riflessione.

Ecco la classifica dei 20 paesi più indebitati del mondo:

  1. zimbabweZimbabwe (220.01% del PIL)
  2. giapponeGiappone (211.07% del PIL)
  3. saints kitts e nevisSaint Kitts and Nevis (200% del PIL)
  4. greciaGrecia (161.07% del PIL)
  5. libanoLibano (134% del PIL)
  6. islandaIslanda (128.03% del PIL)
  7. giamaicaGiamaica (125.05% del PIL)
  8. italiaItalia (120.01% del PIL)
  9. eritreaEritrea (118.05% del PIL)
  10. singaporeSingapore (118.02% del PIL)
  11. portogalloPortogallo (112.08% del PIL)
  12. irlandaIrlanda (105.04% del PIL)
  13. belgioBelgio (99.07% del PIL)
  14. barbadosBarbados (95.09% del PIL)
  15. sudanSudan (93.07% del PIL)
  16. canadaCanada (87.04% del PIL)
  17. regno unitoRegno Unito (86.03% del PIL)
  18. belizeBelize (84.08% del PIL)
  19. franciaFrancia (84.07% del PIL)
  20. sao tomeSao Tome and Principe (84.07% del PIL)

Trovare in questa classifica paesi come Giappone, Singapore e Canada solleva dei dubbi sul fatto che il debito pubblico, di per sè, sia un fattore negativo per un paese. Singapore, per esempio, è un paese che è al terzo posto in termine di PIL pro-capite, è al primo posto nella classifica dei migliori paesi dove vivere e lavorare, è al secondo posto nella classifica delle libertà economiche ed è considerato un paese molto attrattivo per gli investimenti.

In realtà non c’è da stupirsi. Un esempio può illustrare bene la differenza tra un paese come Singapore e l’Italia. Prendiamo il caso di due famiglie che si fossero indebitate 10 anni fa per una cifra di 100.000 euro. La prima famiglia ha impiegato i soldi del prestito per cambiare l’automobile, per pagarsi le vacanze, per abbonarsi ad un circolo di tennis, insomma ha alzato il proprio tenore di vita e di consumi. La seconda famiglia ha deciso di impiegare i soldi del prestito per acquistare circa 10 chilogrammi di oro. La prima famiglia ha deciso di consumare, mentre la seconda ha deciso di investire. A distanza di dieci anni entrambe le famiglie sono indebitate per lo stesso importo, cioè l’importo iniziale meno le rate pagate dopo dieci anni, diciamo per 70.000 euro. Ma mentre la prima famiglia ha solo il debito, la seconda famiglia oltre al debito ha 10 chilogrammi di oro che ai valori attuali corrisponderebbero a circa 400.000 euro! Non ha importanza il debito delle due famiglie, ma come il debito è stato impiegato.

La stessa cosa vale per i paesi di questa classifica. Chi si è indebitato per costruire infrastrutture, per investire in ricerca e sviluppo, per rendere più efficiente la macchina statale, ha utilizzato il debito per generare valore e quindi a fronte del suo debito ha una maggiore ricchezza di quando si è indebitato. Chi ha dilapidato il debito per sovvenzionare aziende statali inefficienti, per pagare funzionari corrotti o per comprare consenso elettorale, ha in mano soltanto il proprio debito.

L’Italia purtroppo, da questo punto di vista, è molto vicina allo Zimbabwe e molto lontana da Singapore.

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