I diamanti marini

Diamanti in fondo al mare? In Namibia i giacimenti di pietre preziose marine sono di gran lunga più ricchi di quelli terrestri e i primi esploratori che se ne accorsero recuperarono diamanti per centinaia di migliaia di carati.

La storia della ricerca di diamanti nei fondali marini ha inizio nel 1960, al largo delle coste del sud della Namibia.

I primi tentativi furono fatti impiegando una tecnica di estrazione un po’ primitiva: il dragaggio del fondale. Tuttavia, nonostante la semplicità di questa tecnica, l’ideatore della ricerca di diamanti negli oceani, Sam Collins, riuscì a recuperarne per circa 788.000 carati.

Immediatamente dopo, le grandi aziende del settore diamantifero, soprattutto la De Beers, fecero propria l’idea e grazie a ingenti investimenti riuscirono a mettere a punto una tecnica di estrazione con la quale hanno prodotto un milione di carati di diamanti, soltanto in un anno.

Le miniere marine di diamanti si trovano principalmente lungo i 1.400 chilometri di costa della Namibia meridionale e  del Sud Africa nord-occidentale. La Namibia ha i più ricchi giacimenti di pietre preziose marine noti in tutto il mondo, stimati in oltre 100 milioni di carati.

La Namibia ha i più ricchi giacimenti di pietre preziose marine noti in tutto il mondo, stimati in oltre 100 milioni di carati

Per 100 milioni di anni i diamanti marini sono stati trasportati sulle coste africane.

Tutti i giacimenti di diamanti in Namibia provengono dalla kimberlite sudafricana e, trascinati dal fiume Orange, sono arrivati alla foce e lungo tutta la costa adiacente.

Nonostante i primi successi di Collins e di altri imprenditori che si buttarono nel business dell’esplorazione marina durante gli anni ’60, l’estrazione di diamanti dai fondali marini ha raccolto grande interesse soltanto nel corso degli ultimi 15 anni, a causa della indisponibilità di una tecnologia adeguata di estrazione su larga scala a costi tali da rendere profittevole tutta l’impresa.

La De Beers, dopo aver acquistato i diritti di estrazione lungo le coste della Namibia e del Sud Africa, ha lavorato durante tutti gli anni ’70 per mettere a punto un processo di estrazione vantaggioso e soltanto nel 1980 ha potuto iniziare l’estrazione di diamanti vera e propria.

I due metodi principali di estrazione marina utilizzati dalla De Beers sono stati il sistema orizzontale e il sistema verticale. Nel sistema orizzontale un cingolato sul fondale marino raccoglie ghiaie contenenti diamanti e li porta alla nave attraverso tubi flessibili. Nel sistema verticale, un dispositivo di perforazione di grande diametro, trivella i fondali e recupera la ghiaia contenete le pietre preziose aspirandola in superficie.

La flotta marina della De Beers si compone di cinque navi, attrezzate per la ricerca e l’estrazione mineraria sottomarina. Tutte le operazioni si svolgono sul fondo dell’oceano ad una profondità variabile dai 90 ai 140 metri.

L’estrazione di diamanti marini rappresenta circa il 60% della produzione totale di diamanti dalle miniere della Namibia.

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